LGBT
Fedez: “Non stimo troppo Zan, apprezzo più Adinolfi. Il DDL contro l’omofobia? Scritto male”
Anthony Festa 22/10/2025

Fino a qualche anno fa abbiamo visto Fedez posare con le bandiere del Milano Pride, attaccare il Vaticano per le sue posizioni sulle benedizioni alle coppie gay, lottare contro gli stereotipi di genere, indossare lo smalto colorato, dichiararsi favorevole alle adozioni gay, posare per uno spot di San Valentino insieme a una coppia di uomini, attaccare il congresso delle famiglie di Verona e soprattutto supportare il DDL Zan. Le idee del rapper restano quelle, diciamo che adesso appare “meno colorato”, più o meno da quando Britney Spears non è più sotto la tutela legale, la d’Urso è fuori da Mediaset, Totti e Ilary hanno divorziato, la destra è al governo e la cultura woke non sembra più essere così cool, ma io credo alle coincidenze e non farò strane insinuazioni.
Nel suo nuovo libro, “L’acqua è più profonda di come sembra da sopra”, Fedez ha detto di non essersi mai definito “Federico Arcobaleno” (direi che di recente ce ne siamo accorti) e che era invece un’etichetta che gli era stata affibbiata: “Con Zan il discorso è complesso: tutti mi hanno descritto come ‘paladino arcobaleno’, perché purtroppo, in questo Paese, ormai ogni cosa viene ridotta a un’etichetta. La lotta è sempre stata attribuita a me come se io fossi ‘Federico Arcobaleno’, ma la verità è che per me era un provvedimento scritto male“.
Il cantante ha anche detto di non avere grande stima di Alessandro Zan e ha aggiunto: “Credo che reciti una parte e, quando gli chiedi di partecipare a un confronto con Adinolfi, lui non lo fa: ‘Non devo avvicinarmi a questa gente sennò gli do popolarità’. Invece è perché lo teme. Dialetticamente, Adinolfi lo uccide. E quindi apprezzo più Adinolfi, che nonostante abbia idee totalmente diverse dalle mie non si tira mai indietro di fronte a un confronto“.
Non credevo che Fedez amasse così tanto i confronti, non mi pare di averlo visto al Dopo Festival dove c’era Selvaggia Lucarelli, sarebbe stato interessante vederli dibattere in un terreno neutro che non fosse il podcast del rapper. Inoltre non credevo nemmeno che apprezzasse il grande coraggio di Adinolfi nel mettersi in gioco, visto che lo stesso Fedez lo scorso giugno durante una chiacchierata con Mr.Marra ha dichiarato che l’ex naufrago de L’Isola dei Famosi ha chiesto di censurare parte di un’intervista: “Cioè stai parlando di un’iniziativa dal sapore truffaldino che faceva Adinolfi. Io mi ricordo bene la puntata, lui non si aspettava la domanda e rimase completamente le spalle al muro, e si prese talmente male che a un certo punto vedevo che non voleva continuare la puntata. Quindi, purtroppo, lì dovemmo scendere a compromessi e tagliare quella parte lì, se no non ce la faceva andare in onda“.
Onestamente preferisco chi sceglie se dibattere o meno con alcuni personaggi (inoltre ai discorsi discriminatori non andrebbe dato spazio, neanche con la scusa del confronto, perché le discriminazioni non sono opinioni), piuttosto che chi chiede censure e tagli, ma ognuno ha i suoi gusti e vanno rispettati.
Fedez e il suo passato in supporto al DDL Zan (scritto male).
Adesso sappiamo che Federico (non arcobaleno) non stima Zan e ritiene che il suo disegno di legge contro l’omotransfobia fosse scritto male, in passato però si è speso come pochi altri artisti a favore dello stesso DDL, come quando ha attaccato Pillon dicendo: “Questa mattina mi sveglio con le dichiarazioni del senatore Pillon che ci spiega il concetto di priorità ed io vorrei proprio entrare nel merito delle priorità del senatore e del ddl Zan. Partiamo dal principio: che cos’è il ddl Zan? Il ddl Zan è un disegno di legge che attua nuove misure di prevenzione e di contrasto alla discriminazione ed alla violenza per motivi fondati sull’orientamento, sull’identità di genere e la disabilità. In sostanza, dà più diritti a chi non ne ha”.
L’ex Mr Ferragnez oltre a post su Twitter, Instagram e attacchi ai politici omofobi, ha anche organizzato una live social con Alessandro Zan e il radicale Marco Cappato, proprio per parlare del DDL contro l’omotransfobia. Fedez ha inoltre criticato Matteo Renzi per la sua posizione trattativista sul DDL Zan, il leader di Italia Viva infatti aveva suggerito di modificare il testo per cercare di farlo votare alla camera, così che avesse più possibilità di passare e diventare legge: “Fedez non conosce il disegno di legge, mi pare chiaro, l’ho anche capito dalla diretta di un’ora che ha fatto con Zan. Alcune parti del testo vanno modificate, perché altrimenti si rischia che non passi, perché al momento non ci sono i numeri“.
Insomma, tanti sforzi per uno che non ha stima di Zan e secondo il quale quel DDL era scritto male.
Sull’impegno di Fedez per i diritti civili ha sempre creduto poco Selvaggia Lucarelli, che nel novembre del 2021 ha criticato fortemente la “campagna pubblicitaria” di un disco del rapper: “I diritti civili sono una cosa seria e questo signore (Pillon), inserito in un’operazione commerciale di questa portata, oggi ha mille volte la forza di ieri. Ed è così che la battaglia per il DDL Zan spinge un prodotto da vendere, come ogni cosa nel mondo Fedez“.