Dayane Mello, il suo staff accusa la produzione de La Fazenda: “L’hanno minacciata di espulsione e le hanno negato un avvocato”

27 Set 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

dayane mello

Dayane Mello si trova tutt’ora in Brasile dove sta partecipando a La Fazenda. Alla luce di una molestia subita e di un presunto stupro, la produzione ha squalificato Nego Do Borel ed ha fatto parlare la modella con uno psicologo. Nonostante questo, però, ci sarebbero molte ombre in questa storia ed il team di Dayane ha così pubblicato sui suoi canali social un lunghissimo post di denuncia.

“Secondo quanto sostenuto dal programma, il riassunto della notte incriminata è quello di Dayane (vittima) rincorrere il suo aggressore che l’ha violentata (Nego), dando così segni affermativi di approvazione affinché lui si sentisse libero di praticare ciò che ha fatto”.

Lo staff di Dayane Mello ha poi dichiarato che la produzione ha mostrato una narrazione distorta dei fatti in cui è stata posta la vittima degli abusi come “colpevole”. Insomma, una donna che si è messa di proposito in quella situazione. Il tutto sarebbe stato fatto per vendere al pubblico brasiliano la love story fra Dayane e Nego.

A tal proposito il suo team ha continuato:

“Per vendere al pubblico la loro storia hanno nascosto ai telespettatori perfino la relazione fra Dayane ed un altro concorrente con il quale si è scambiata diversi baci. Nessuno di questi è stato mostrato ai telespettatori”.

Ma non solo, avrebbero pure “nascosto al pubblico il suo stato di ebbrezza avendo addirittura bisogno dell’aiuto di quattro persone per vestirla, perché non riusciva a stare in piedi”.

Dayane Mello, il suo staff: “La produzione non ha mostrato tutte le volte che lei ha detto no”

“Hanno nascosto al pubblico tutte le volte che Dayane gli ha detto di smetterla, che non poteva e non voleva. Non hanno neanche mostrato i discorsi disgustosi dell’uomo in cui affermava di aver bisogno di concentrazione affinché il suo pene diventasse rigido per praticare l’atto”.

Il post poi continua accusando la produzione di aver affidato alla Mello uno psicologo maschio che più che proteggerla le avrebbe fatto un interrogatorio, facendola sentire sbagliata e dalla parte del torto. Le sarebbe stato negato il diritto di parlare con un avvocato e l’avrebbero minacciata di espulsione, situazione che l’avrebbe costretta a pagare una penale economica.

 

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