Christina Aguilera al Pride con un abito molto, molto particolare

12 Giu 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Christina Aguilera canta al Pride di Los Angeles

Negli ultimi 20 anni Christina Aguilera è sempre stata accanto alla comunità LGBTQ+ e si è spesso battuta in prima persona per i nostri diritti. Eventi, dichiarazioni, video musicali a tema, la popstar non si è mai risparmiata quando si è trattato di dare un contributo per combattere l’omofobia e la discriminazione in ogni sua forma. E Xtina l’ha fatto anche in tempi dove non era così ‘cool’ tingersi di rainbow a giugno, basta pensare a quel capolavoro di Beautiful uscito nel 2002.

Ieri sera la star americana si è esibita al Pride di Los Angeles ed ha sfoggiato degli abiti meravigliosi. Christina Aguilera ha cantato Dirrty fasciata in uno stupendo body rosso, poi si è esibita con Beautiful e si è trasformata in una gigantesca bandiera LGBT e il pezzo forte è arrivato quando sul palco è salita Kim Petras e Xtina si è presentata con…

Stupenda! Grazie Xtina.

Christina Aguilera, il discorso dopo aver ricevuto l’Ally Equality Award 2019.

“Sin dall’inizio della mia carriera mi sono appoggiata alla comunità LGBT+ per supporto, amicizia, gioia e accettazione. Ho trovato una forza inimmaginabile nei miei amici che si identificano come queer, e sono stata tirata fuori da alcuni dei miei momenti più bui grazie al piccolo gruppo di persone che mi circonda, ovvero compagni di ballo, artisti glam e creativi, che lottano per la libertà, l’uguaglianza, l’accettazione.

Penso che la ragione per cui sono così profondamente connessa con questa comunità è il mio intenso amore per chiunque sia riconoscente di vivere il proprio vero sé. Vivo in compagnia di altri umani che sono orgogliosi della propria individualità, autenticità e creatività. Indossavo piercing quando la società mi chiedeva di essere acqua e sapone. Ho baciato altre donne quando i dirigenti mi dicevano che i fan mi avrebbero abbandonato.

Ho prestato attenzione alle relazioni gay, ai disturbi alimentari e alle fobie quando erano per lo più tabù. Ciò che so è che non sarei dove sono oggi senza l’accettazione da parte di coloro che, come me, erano etichettati come “altro”. Essere riconosciuta da HRC Los Angeles, tra i leader che combattono per l’uguaglianza, è un onore che ho accettato con molta gratitudine. Purtroppo non ho potuto presentarmi di persona stasera, ma non vedo l’ora di continuare a sostenervi”.

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