AresGate, l’altro lato di Alberto Tarallo: qualcuno lo difende

28 Set 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

In un lungo articolo scritto da Roberto Alessi per Libero Quotidiano, il giornalista ha cercato di mostrare l’altro lato di Alberto Tarallo, nome che in questi ultimi giorni è stato associato a parole come: setta, suicidio, Lucifero e male supremo.

A scoperchiare il vaso di Pandora sulla Ares Film sono stati, come già sappiamo, Adua Del Vesco e Massimiliano Morra:

“Adua con Tarallo ha fatto sette fiction, Morra altrettante, entrambi non hanno lavorato per nessun altro produttore. E oggi al GF Vip lo accusano e vanno giù pesanti”.

Roberto Alessi nel suo lungo editoriale ha sentito alcune celebrità che si sono schierate in difesa di Alberto Tarallo descritto – a loro dire – male dai media.

Donatella Rettore ha dichiarato:

“Alberto Tarallo? Un fratellone, anche se ci siano persi da tanto. Ma puoi immaginare? Tarallo alle prese con le messe nere? Me lo ricordo, era un fratellone, buono, affettuoso”.

Parole di stima anche da parte di Enrico Lucherini, capo ufficio stampa che ha lavorato proprio con Ares:

“Setta? Lucifero? Istigazione al suicidio? Un’assurdità. Andavo spesso da loro, non vivevo da loro, certo, ma possibile che non mi sia accorto di nulla?”.

In difesa di Tarallo anche Giovanni Ciacci:

“Tutto ciò è una vergogna. Probabilmente sarà stato tremendo lavorare con lui, pretendeva da quei ragazzi e ragazze che trovava in giro, il massimo, proibendo loro di vivere come erano abituati, e tentava di trasformarli in attori professionisti”.

Anche Roberto Alessi non è convinto dell’accusa.

“Non lo sento dall’inizio degli anni Novanta. Sarà cambiato, certo, ed eravamo ormai più che scollati, visto che non ha mai voluto parlare con me (l’ho chiamato e gli ho scritto) nemmeno del suicidio di Teo, ma è possibile che quello che mi sembrava un uomo perennemente impegnato, perfino triste, quotidianamente alle prese con diete sempre traditrici, che si era creato un suo gruppo di lavoro ristrettissimo, una sorta di famiglia in cui nessuno era ammesso, sia diventato una sorta di Lucifero a capo di una setta?”

Alberto Tarallo, oltre che produttore, è stato anche un attore (spesso en travestì).
L’AresGate continua.

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