Alfonso Signorini prima dell’accettazione di se stesso: “Portavo le ragazze in camporella”

15 Giu 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Signorini e la sua cicatrice

Alfonso Signorini ha approfittato del matrimonio di Alberto Matano per pubblicare sul settimanale Chi una lunga lettera scritta a cuore aperto.

Il giornalista, nel celebrare l’amore fra Alberto e Riccardo, si è aperto con i suoi lettori confessando di aver preso piena consapevolezza di se stesso relativamente tardi, a ben 28 anni.

“Se penso a me bambino mi guardo con tanta tenerezza. Un bambino in prigione. Guardavo le bambole di mia sorella, le pettinavo di nascosto, ma l’orecchio era sempre vigile: appena sentivo i passi della mamma e del papà avvicinarsi alla mia cameretta, ritornavo a giocare con le macchinine. […] Guardavo i film della Disney. Avrò visto, non esagero, migliaia di volte la scena in cui la Fata Smemorina agghinda Cenerentola per il ballo al castello del suo Principe Azzurro. A Carnevale io scelsi proprio quel costume, da principe azzurro, mentre tutti i miei compagni erano vestiti da Zorro o da cowboy”.

Alfonso Signorini: “Per integrarmi ho fatto cose che non avrei mai voluto fare, come portare le ragazze in camporella”

Il racconto poi prosegue.

“Crescendo, dentro di me, sentivo che avrei passato il resto della mia vita a nascondermi. Mi facevano compagnia solo gli eroi del mondo antico. Quel mondo dove gli uomini erano amici fra loro e non dovevano vergognarsene”.

E ancora:

“Per anni, per sentirmi più integrato e meno isolato, ho fatto quello che non avrei mai voluto fare. Ho imparato a dire parolacce (perché così facevano i maschi del mio quartiere), ho portato le ragazze in camporella (e me ne sono pure vantato con gli amici). Ma per me sognavo altro e guardavo sottocchio i compagni più carini. […] Per anni ho vissuto una vita parallela, nascosta, oscura. Mi sentivo fuori posto ovunque e vivevo col terrore di essere scoperto. […] Non voglio parlarvi delle sofferenze che ho patito”.

Una bellissima lettera. Se ad oggi conduttori apertamente omosessuali come Alberto Matano e lo stesso Alfonso Signorini conducono programmi di punta su reti ammiraglie è senza dubbio un orgoglio ed un merito delle molteplici rivendicazioni di poter essere se stessi.

alberto matano riccardo mannino

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