Una Donna Promettente, il film slitta l’uscita nei cinema italiani per una polemica dovuta al doppiaggio: ecco cosa è successo

22 Giu 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

una donna promettente

Una Donna Promettente, film candidato a cinque Oscar (titolo originale Promising Young Woman), sarebbe dovuto uscire nei cinema italiani da tempo, ma la data è stata più volte posticipata. Prima a causa del CoronaVirus, poi perché – dopo l’uscita del trailer – la Universal Pictures è stata costretta a fare marcia indietro bloccando tutto in seguito ai commenti negativi ricevuti sul doppiaggio dato a Laverne Cox, attrice americana doppiata nel nostro paese da Roberto Pedicini.

Laverne Cox come già sappiamo è un’attrice transgender e l’idea di farla doppiare ad un uomo è stata considerata irrispettosa e transofoba.

Siamo profondamente grati a Laverne e alla comunità transessuale per averci aperto gli occhi su pregiudizi che molti di noi dell’industria non avevano riconosciuto. Anche se non c’era alcun intento maligno dietro questo errore stiamo lavorando per sistemarlo. Abbiamo iniziato a doppiare di nuovo con attrici femminili la voce della signora Cox nei nostri territori internazionali. Abbiamo rimandato le uscite per assicurarci che sia disponibile la versione corretta“.

Una polemica che ha diviso in due l’opinione pubblica dei cinefili italiani. Da una parte c’è chi sostiene che Roberto Pedicini sia stato scelto esclusivamente perché ha la voce molto simile a quella di Laverne Cox e dall’altra c’è chi crede che una donna debba essere doppiata esclusivamente da un’altra donna.

Polemica che quando uscì Orange Is The New Black su Netflix nessuno cavalcò, anche se per otto stagioni dal 2013 al 2019 Laverne Cox è stata doppiata da Andrea Lavagnino, un altro uomo.

Una Donna Promettente, Laverne Cox e Roberto Pedicini: le voci a confronto nel trailer del film

A buttare altra benzina sul fuoco è stata Vittoria Schisano. L’attrice in un’intervista concessa al The Guardian ha dichiarato: “È offensivo, se fossi nella Cox mi sentirei bullizzata“.

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