Star in the Star dopo le critiche e la minaccia di denuncia di Berlusconi: cambia il gioco, ecco come sarà

21 Set 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

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Star in the Star non è nato sotto una buona stella e la minaccia di querela fatta da Pier Silvio Berlusconi nei confronti della società di produzione per truffa è solo la ciliegina sulla torta. Domani, tuttavia, il programma tornerà in onda con la seconda puntata che vedrà un nuovo smascheramento dopo quello di Elton John / Massimo Di Cataldo della scorsa settimana.

In gara sono rimasti ancora Mina, Michael Jackson, Pino Daniele, Lady Gaga, Madonna, Zucchero, Claudio Baglioni, Patty Pravo e Loredana Bertè. Le stelle che interpretano quelle stelle sono, fra i più accreditati, Alexia (nei panni di Michael Jackson), Luca Laurenti (in quelli di Claudio Baglioni), Adriano Pappalardo (sotto la maschera di Zucchero) e Syria (in Loredana Bertè). Qualcuno ha ipotizzato anche una Pamela Prati sotto Patty Pravo e se fosse così ci sarebbe del genio.

Nel dubbio durante la seconda puntata (in onda giovedì sera) ci saranno alcune novità, fra cui quella del canto totalmente dal vivo, come annunciato da Marcella Bella su Instagram. “Sono felice di annunciarvi che ci saranno novità e cambiamenti a cominciare dagli artisti che si esibiranno dal vivo, alcuni davvero straordinari!“. La scorsa puntata, infatti, erano tutti in playback. Ma così spudorato che le maschere neanche muovevano la bocca a tempo.

 

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Star in the Star, Dagospia anticipa la minaccia di querela di Pier Silvio Berlusconi alla società di produzione

“Una lettera durissima è arrivata sabato sui tavoli dei due dirigenti [della società Banijay, ndr]: mittente Pier Silvio Berlusconi che, vista la puntata d’esordio, ne è uscito furibondo. Se la prossima puntata non cambierà radicalmente l’azienda di Cologno Monzese procederà con querela e richiesta danni. Il punto chiave non è come il programma è stato apparecchiato (scene, luci, giuria, conduzione) ma proprio il cuore dell’idea, totalmente disattesa rispetto al contratto di appalto.

Tanto che la parola chiave della diffida è “truffa”, avete letto bene: il pubblico è stato truffato, secondo Pier Silvio Berlusconi, perché il punto forte del programma era l’assoluta somiglianza tra il personaggio sul palco e la leggenda musicale interpretata. Il pubblico a casa doveva chiedersi: “Ma non sarà davvero Elton John? È identico! Ma come hanno fatto?”. Ovviamente niente di tutto questo: sul palco si esibivano impacciatissimi dei mascheroni da museo delle cere. Sembra difficile che la seconda puntata possa risolvere il problema. La discesa in campo del boss inferocito farà il miracolo?”.

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