Oreo su Chiara Ferragni: “I nostri accordi non prevedevano beneficenza”

25 Gen 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

oreo chiara ferragni

Oreo, sulla scia di quanto fatto da Trudi, ha spiegato con una nota che la collaborazione fra loro e Chiara Ferragni “non prevedeva alcun accordo di beneficenza” e che, se c’è stata, è stata fatta in prima persona dall’imprenditrice digitale.

La società Mondelez Italia, titolare del marchio Oreo, ha fatto questa precisazione in risposta al Codacons che ha chiesto delucidazioni in merito alla famosa “capsule collection limited edition Chiara Ferragni by Oreo” con la quale lei prometteva che il 100% del ricavato delle vendite degli abiti sarebbe andato in beneficenza per iniziative contro il CoronaVirus.

“L’accordo di collaborazione tra Oreo e Chiara Ferragni comportava che la Sig.ra Chiara Ferragni disegnasse un packaging in limited edition di Oreo Double, in vendita da Marzo 2020 per un breve periodo e da noi venduto alla grande distribuzione allo stesso prezzo di cessione del prodotto standard. Contemporaneamente veniva creata una capsule collection (linea di abbigliamento in edizione limitata ritraente il biscotto Oreo) a marchio Oreo by Chiara Ferragni. La capsule collection Oreo by Chiara Ferragni comprendeva una parte utilizzata come premio del concorso ‘Libera il tuo stile Oreo’ nel 2020, e come tale non oggetto di vendita, e un’altra parte dedicata, venduta direttamente dalla Sig.ra Chiara Ferragni attraverso i propri canali. La collaborazione sopra descritta non prevedeva alcun accordo di beneficenza”.

Oreo: “La beneficenza? Chiara Ferragni ha deciso autonomamente”

L’azienda ha poi specificato che “Chiara Ferragni ha deciso autonomamente, al di fuori dell’accordo commerciale in essere, di donare in beneficenza l’ammontare derivante dai proventi della vendita della parte della capsule collection nella sua disponibilità. Venuti a conoscenza della sua decisione di procedere in tal senso, anche Oreo ha deciso di effettuare una donazione allo stesso ente (Cesvi a favore dell’emergenza Coronavirus)”.

La risposta di Codacons

“Il Codacons, ringraziando Oreo per i chiarimenti forniti, ha ora chiesto alle società della Ferragni e al Ministero del lavoro – competente per le raccolte fondi – tutti i dettagli circa la donazione effettuata, per capire l’entità delle vendite della capsule collection, le somme destinate in beneficenza, la data e le modalità della donazione. In caso di mancata risposta, sarà inevitabile una nuova denuncia contro l’influencer”.

Cosa aveva detto Chiara Ferragni sulla capsule collection

“Il lancio della capsule collection doveva essere fatto settimane fa, ma l’emergenza sanitaria ha fatto slittare tutto. Abbiamo comunque deciso di proseguire con il progetto, visto l’impegno di tante persone che c’è stato dietro, scegliendo però di devolvere il 100% del ricavato per la lotta al Coronavirus. Se la comprate insomma, state facendo del bene. Questo è un altro contributo che spero di poter dare al mio Paese in un momento di difficoltà come questo”.

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