Noemi, le rivelazioni di Ilary nel libro: “Ho rosicato! L’ho cercata”

30 Gen 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 5 minuti

Noemi adesso parla Ilary Blasi

Habemus libro, il giorno è finalmente arrivato, oggi è uscito Che Stupida. Nella sua fatica letteraria Ilary Blasi ha raccontato nei dettagli quello che è successo tra lei e Francesco Totti. Nel libro c’è spazio – ovviamente – anche per l’ex amante e attuale compagna di Francesco, Noemi Bocci. La conduttrice infatti ha svelato come ha reagito quando Dagospia ha lanciato lo scoop del tradimento e cosa ha fatto dopo; spoiler, quello che faremmo tutti: la ricerca social della presunta amante.

I primi gossip su Noemi Bocchi.

“Avrei potuto riempire un album di figurine più spesso di quello dei calciatori, con le amanti attribuite a mio marito, ma non ho mai creduto a nessuna di quelle insinuazioni. Perché mi fidavo di lui, sì, ma anche perché il nostro rapporto non si svolgeva sui giornali, sul web: lo vivevamo io e lui, dentro la nostra casa. Senza un motivo reale, concreto di insospettirmi, perché avrei dovuto dar credito a una diceria, piuttosto che a mio marito? Tanto la gente avrebbe continuato a parlare, i giornalisti a scrivere.

Quindi, anche in questo caso, archiviai lo “scoop”, presunto come il nostro litigio, finii di lavorare e nel pomeriggio salii sul treno per tornare a casa. Tra Milano e Roma il telefono non funziona bene. Fra gallerie e zone di scarsa copertura, fare una telefonata o caricare una pagina web richiede una quantità di pazienza che non ho. Quindi impazzii quando successe la stessa identica cosa del giorno precedente. Solo che questa volta le illazioni non erano generiche, avevano un nome e un cognome”.

Le scuse di Francesco Totti.

“Possibile che Dagospia parlasse di questa cosa? E mio marito nel frattempo rinfacciava a me di essergli infedele? Non ci credevo. Va bene che le persone non si conoscono mai fino in fondo, però eravamo cresciuti insieme. Forse altri si sarebbero potuti comportare così, ma lui? Impossibile.

Provai a telefonargli. Niente, la linea non reggeva. Così gli scrissi su WhatsApp. Condivisi l’articolo e gli chiesi cosa stesse succedendo, chi fosse questa ragazza, se poteva spiegarmi. “Non so chi sia” mi rispose. “E allora perché indicano proprio lei e non quella di fianco? Due file dietro? Vorrà dire che il fotografo la conosceva, no?”

“Che ne so, me l’avranno presentata a un circolo di padel, forse l’ho vista due volte, mi ha chiesto la foto per i bambini, come tanti miliardi di persone. Poi guarda, guarda la foto: mica sta vicino a me.”

E poi, lucidamente, mi fece notare che, se quella fosse stata la sua amante, mai l’avrebbe portata allo stadio, dove ovviamente aveva un faro puntato addosso e, di conseguenza, tutti l’avrebbero notata…

Ci stava. Quindi gli credetti. Era mio marito, non avevo mai avuto motivo di dubitare della sua parola, e anche adesso… perché avrei dovuto farlo? Che cosa avevo? Una fotografia in cui si vedeva una ragazza alle sue spalle. Nulla. Però rosicavo. Perché Dagospia dava la cosa per certa? Con che coraggio metteva in mezzo una persona sconosciuta ai più? Fosse stata nota, forse avrei capito la scelta di pubblicarne il nome, ma così? Nome e cognome… Non capivo”.

Ilary e le ricerche social su Noemi.

“Aprii Instagram e digitai “Noemi Bocchi”. Peccato, il profilo era privato. Riguardai lo scatto che ritraeva Francesco all’Olimpico mentre salutava i tifosi. Accanto a lui due uomini in giacca, cravatta e spolverino blu, forse due dirigenti o due bodyguard. Poco sotto ragazzi con la sciarpa giallorossa che lo fissavano adoranti, cellulare alla mano, pronti a scattargli una foto. Dietro un mucchio di persone con i volti pixellati, tranne questa ragazza: lei era a fuoco. Ma nel complesso si trattava di un’immagine come ne avevo viste a migliaia negli anni, diceva poco o addirittura niente.

“Francesco, se non è vero non possiamo stare zitti. È una cosa grave” gli scrissi. “Non solo per l’immagine della nostra famiglia, ma soprattutto per la tua, ti fanno passare per uno che tradisce la moglie alla luce del sole. Devi fare qualcosa.”

Lui era un po’ restio, come sempre in simili casi. Secondo lui una smentita è una mezza verità, meglio tacere. Spesso avevo condiviso la sua posizione, rimanere zitti era anche un modo per non dare peso e credito a voci infondate. Se intervieni, la “notizia” non può che ingigantirsi, perché rifà il giro del web e dei giornali insieme alla smentita; se non intervieni, invece, prima o poi finisce per sgonfiarsi da sé.

Questa volta, però, ritenevo che esporsi fosse necessario. Perché quella non era una diceria: c’era di mezzo una persona vera. E gli articoli si stavano moltiplicando: il volto di Noemi era ovunque, sulle prime pagine di tutti i siti di informazione, e da qualche archivio era spuntata una seconda immagine, che la ritraeva sempre allo stadio, qualche fila dietro Francesco, già a dicembre”.

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