Michele Bravi confessa: “In camera sono bravo, un animale, sono uno schifoso”

15 Feb 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Michele Bravi intervista

Siamo abituati a vedere Michele Bravi che sceglie con precisione chirurgica le parole giuste per parlare (e cantare) di sentimenti ed emozioni, ma ci scordiamo sempre che è umano ed è un ragazzo giovane. Questo il cantante ce l’ha ricordato in un’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss, durante la quale ha detto di essere un animale in camera da letto (roba che Alex Belli e le sue chimiche artistiche sotto le coperte ne hanno di cereali sotto marca da mangiare).

“Se ho un talento nascosto? Sono bravissimo a letto. Mi dedico proprio. Devo combattere lo stereotipo che sono chiuso nella mia poesia. Quindi lì esco fuori dalla poesia e tiro fuori un piccolo animale. Mio nonno mi diceva sempre: ‘Prima di essere artisti sul palco bisogna essere artisti nel letto'”.

Stesso concetto che Michele Bravi ha espresso a Domenica In da Zia Mara: “C’ho 30 anni pure io sai. Anche io frequento il ‘carnevale di Rio’ ogni tanto. Con il fatto che canto e sono sempre impegnato e impostato, le persone pensano che io stia sempre in una biblioteca polverosa a riflettere e scrivere. In realtà sono uno schifoso anche io, questa è la verità“.

E la faccia della Venier alle dichiarazioni choc gold del suo ospite…

Michele Bravi sul suo look a Sanremo e la libertà d’espressione.

“Molto spesso si parla della moda come elemento distrattivo, invece è creatività da indossare. Io quest’anno ho avuto la fortuna di collaborare con uno dei più grandi creativi al mondo, che è un’eccellenza italiana: Fausto Puglisi per Cavalli. Gli abiti erano una traduzione sartoriale della mia canzone, quindi per me era un onore vestire e prestare il mio corpo ad un’opera d’arte ispirata alla mia canzone

Beh, io sono ancora uno di quei piccoli sognatori che pensa che le canzoni siano un gesto sottile per cambiare il mondo. Nel momento in cui ho un riflettore puntato addosso, per me è importante raccontare con la mia musica come mi piacerebbe fosse il mondo, cioè non giudicante, gentile, espressivo. Questa continua paura di non essere completamente se stessi, perché c’è un giudizio che impongono gli altri”.

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