Mara Venier parla di Gaza-Israele e svela: “Ecco perché ho interrotto Dargen D’Amico”

13 Feb 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

mara venier

Mara Venier in questi giorni è finita al centro delle polemiche per aver letto e concordato un comunicato che le era stato inviato dall’amministratore delegato della Rai in cui venivano ricordate solo le vittime israeliane dello scontro fra Gaza e Israele.

Il suo profilo Instagram è stato preso di mira e molti l’hanno taggata in foto con scritto “non in mio nome”. Una polemica che la conduttrice ha cercato di smorzare fra le pagine di Corriere.

“Io sono una conduttrice Rai. Se l’amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d’accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza. A Roma io vivo nel ghetto. Conosco e sono vicina a molte persone della comunità ebraica. Il primo ruolo che ho avuto come attrice fu quello di Vanda, un’ebrea suicida dopo le leggi razziali, nel film con Alida Valli Diario Di Un Italiano. Piango per le mamme di Gaza che hanno perso i loro figli bambini, come piango per le donne ebree stupr4te e prese in ostaggio. Piango per tutte le vittime civili. E se c’è qualcuno che al tema delle violenze sulle donne è sempre stata sensibile e ha sempre dato spazio, sono io. Vorrei che gli ostaggi fossero liberati. E vorrei che si fermassero i bombardamenti sui civili e si trovasse una soluzione politica. Mi riconosco nelle parole di Papa Francesco, nei suoi appelli alla pace”.

Mara Venier parla di Gaza-Israele e svela: “Ecco perché ho interrotto Dargen D’Amico”

In merito a Dargen D’Amico, che ha più volte interrotto, Mara Venier ha spiegato:

“Perché ho interrotto Dargen D’Amico? Perché eravamo in ritardo, molti artisti dovevano ancora cantare, e quattro di loro non sono riusciti a farlo, infatti torneranno da me domenica. Si figuri se ho paura ad affrontare il tema dei migranti. L’ho fatto molte volte. Ora ho invitato Dargen D’Amico in trasmissione domenica prossima, spero che venga. Il disagio mio era per il tempo, non per le domande. È ovvio che una domanda sull’immigrazione richiede una riflessione ampia, una risposta complessa, che non si risolve in trenta secondi. I giornalisti sono sempre stati i benvenuti nelle mie trasmissioni, e sono sempre stati liberi di fare le domande che ritenevano più opportune. Così è accaduto anche domenica scorsa: hanno chiesto a Ghali di Gaza, a Dargen D’Amico dei migranti. C’era una trasmissione da portare a termine, trenta cantanti da ascoltare. Ripeto: mi dispiace aver interrotto Dargen, lo aspetto domenica da me”.

Infine ha rivolto una parola anche su Ghali: “Domenica da me Ghali ha potuto parlare in piena libertà, ha risposto alle critiche dell’ambasciatore di Israele, ha concluso il suo ragionamento senza che nessuno lo interrompesse“.

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