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Luigi Mangione: arrestato il presunto killer, ma sul web diventa un idolo

Anthony Festa 09/12/2024

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Da una settimana la Polizia stava dando la caccia al killer del ceo di UnitedHealthcare, Brian Thompson. Ieri sera gli agenti hanno arrestato Luigi Mangione, un 26enne rampollo di una ricca famiglia italo americana di Baltimora. Il ragazzo è un ex studente di una nota università della Ivy League.

La Polizia nei giorni scorsi aveva reso pubbliche le immagini del presunto assassin0…

Un dipendente di un McDonald’s in una cittadina della Pennsylvania ieri ha riconosciuto il giovane ed ha chiamato gli agenti. La Polizia è intervenuta ed ha trovato Luigi Mangione in possesso di quattro carte di identità false, tra cui una col nome di Mark Rosario, lo stesso documento che ha usato pochi giorni prima dell’0micidi0, quando si era fermato in un hotel dell’Upper West Side.

Il 26enne quando è stato catturato aveva in tasca un manifesto e queste sono le frasi rese note al momento: “Questi parassiti se la sono cercata e doveva essere fatto. Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto”. Secondo la Polizia l’ex studente nutriva un rancore verso i giganti del sistema sanitario americano l’avidità delle corporation.

Luigi Mangione e la strana reazione degli utenti sui social.

Su Twitter e Facebook moltissimi utenti stanno osannando il 26enne: “Molte persone in USA sono schiave di assicurazioni private che usano le malattie per fare solo del profitto sulla pelle di chi sta male”. “Luigi Mangione è un eroe. E come tale andrebbe trattato. Vorrei avere il suo coraggio”. “Rimborsi negati, famiglie ridotte sul lastrico, persone morte e cure negate. Per me è un idolo”. “leggetevi i motivi per cui ha fatto quella cosa, vedrete che dietro c’è del marcio, il sistema sanitario americano è come la mafia”. “Ha ucciso un servo dell’Anticristo. È un coraggioso studente italiano. E in questa casa questo ragazzo è un eroe. Fine della storia”.

Tra chi lo elegge ad eroe, chi ha creato fancam e pubblica le sue foto, su Twitter è andato in tendenza l’hashtag “Free him”.

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