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L’amministratore delegato Rai sulle frecciatine di Mediaset: “Io li capisco, grossi problemi di ascolti”
Anthony Festa 12/10/2025

La sfida dello share tra Affari Tuoi e La Ruota della Fortuna è tra le più avvincenti di sempre e da più di un mese i media se ne stanno occupando quotidianamente. Ieri l’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, intervistato dal vicedirettore de Il Foglio, Salvatore Merlo, ha commentato i risultati di Stefano De Martino e il confronto con quelli di Scotti.
“La Rai nell’immaginario è un luogo di terreno di scontro politico, è uno spazio di scontro politico da sempre. Quindi molto spesso il racconto attorno alla Rai mantiene in vita degli elementi di strumentalizzazione. Le faccio un esempio. Da settembre-ottobre del 2024 fino a giugno del 2025, la stagione che abbiamo passato, la Rai ha raggiunto degli ascolti che non raggiungeva da almeno 15 anni, dei record di ascolti pazzeschi. Lei non troverà un articolo sui giornali e sui quotidiani, forse neanche sul foglio, che raccontano questo grande successo che la Rai ha avuto nei confronti dei competitor. Poi è bastato che nei mesi estivi, anche attraverso delle operazioni di organizzazione di palinsesto molto intelligenti che il competitor principale Mediaset ha fatto, ci sia stata un’inversione di rotta di qualche mese e sono usciti i titoli sui giornali sulla futura morte della Rai negli ascolti. In realtà il tema degli ascolti è un tema secondario rispetto al valore vero di un ruolo di un’azienda come questa, che non è misurabile sugli ascolti perché la Rai deve fare televisione commerciale perché attinge anche a un mercato pubblicitario, ma non può fare solamente quello. E inevitabilmente il tema degli ascolti, che è un elemento molto importante nella valutazione di un mercato commerciale, non può esserlo nei confronti della Rai. Oggi Rai Uno rimane il canale, la seconda rete più vista in Europa, con lo share più alto, e queste sono misurazioni importanti”.
L’amministratore delegato Rai sui commenti di Pier Silvio Berlusconi.
Pier Silvio Berlusconi a luglio durante la presentazione dei palinsesti si è chiesto se sia giusto che la Rai mandi in onda Affari Tuoi, che ha etichettato come “programma vicino al gioco d’azzardo”, concetto che ha ribadito a settembre, quando ha dichiarato che il game show di Stefano De Martino è un gioco in cui si vince senza meriti, a differenza de La Ruota della Fortuna.
IL vicedirettore de Il Foglio ha chiesto all’amministratore delegato Rai un’opinione sui commenti di Pier Silvio: “Il giorno dopo il sorpasso de La Ruota della Fortuna sui pacchi, Pier Silvio Berlusconi, che è l’amministratore delegato di Mediaset, ha sostanzialmente detto che il vostro programma era orrendo, ma lei l’avrebbe mai detta una cosa del genere?“.
Giampaolo Rossi ha risposto in maniera molto educata, ma con una sottile frecciatina, sottolineando che Mediaset veniva da “grossi problemi di ascolti” nella scorsa stagione: “No non l’avrei fatto, io tendenzialmente… Guardi, lei non vedrà mai l’amministratore delegato della Rai parlare male di un competitor. Non è nella natura mia, ma non è nella natura neanche della funzione del servizio pubblico, perché il servizio pubblico è garante del mantenimento di un sistema, di un equilibrio. Non si schiera da una parte o dall’altra, cerca di capire che svolge una funzione che è a tutela dell’intero sistema industriale che rappresenta. Diciamo che comprendo l’uscita, ma non è un tema solamente di Mediaset. Io capisco che un broadcaster commerciale che ha avuto grandi problemi di ascolti in una stagione, debba rivendicare quando questi ascolti vengono in qualche modo ribaltati, anche se per un periodo limitato di tempo, perché è importante dare dei segnali agli inserzionisti. Se da parte di Pier Silvio c’è stata mancanza di fair play? Non penso, penso sia stata una reazione istintiva a una stagione forse non felice“.
Rossi ha poi rivendicato l’importanza del servizio pubblico e ha tirato in ballo anche lo sport: “La Rai non può accedere liberamente al mercato pubblicitario per garantire ai broadcaster che vivono solo di pubblicità una fetta più ampia. Ora le risorse pubbliche minori e la Rai mantiene l’intera industria con fondi inferiori. La Rai mantiene in vita l’intera industria dell’audiovisivo: senza la Rai non ci sarebbe buona parte della narrazione dello sport in maniera free sui canali generalisti“.