Interventi di Beatrice a È sempre Cartabianca: cosa non ci ha convinto

01 Mag 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 6 minuti

Interventi fatti da Beatrice Luzzi

Il governo Meloni ha aperto le porte dei consultori alle associazioni antiabortiste e anche di questo si è discusso ieri sera a È Sempre Cartabianca. In studio da Bianca Berlinguer c’era anche Beatrice Luzzi, che nei suoi interventi ha dichiarato che secondo lei le associazioni “Pro Life” dovrebbero essere presenti più nelle scuole (?!?) e nelle chiese, che nei consultori.

Gl interventi di Beatrice: “I consultori sono già colmi di professionisti”.

“Se è accettabile il fatto che queste associazioni siano nei consultori? Assolutamente no. È chiaro che la donna ha un’opportunità in più degli uomini. Si dice sempre pari opportunità, ma noi ne abbiamo una in più che vale moltissimo che è la maternità, ma deve arrivare quando uno è pronto ad affrontarla perché si dona la vita. Io penso che queste associazioni tipo Pro Vita dovrebbero forse andare in parlamento, o con tutti coloro che attribuiscono alle donne questa responsabilità.

Prima di tutto la responsabilità è anche del maschio. – ha continuato Beatrice nel primo dei suoi interventi – Ma soprattutto spesso la responsabilità è di chi non mette la donna nelle condizioni di affrontare la propria gravidanza con gioia e serenità, tipo questa ragazza, che parla del suo lavoro precario. Così spesso non si può affrontare una gravidanza felice. Queste associazioni che sicuramente portano avanti un messaggio molto bello e importante, dovrebbero farlo in altri luoghi, in parlamento, in chiesa e probabilmente nelle scuole, magari si potrebbe pensare ad un’educazione su certi temi anche ai maschi. Più che colpevolizzare le donne che hanno il diritto di abortire, andassero a sensibilizzare gli uomini.

Il 47% degli italiani ritiene che il diritto all’aborto sia a rischio. Il fatto che così tanti ne siano consapevoli è positivo. Evidentemente la percezione che negli ultimi anni ci sia una tendenza attraverso gli obiettori di coscienza a rendere un diritto acquisito e inalienabile non così facile da ottenere è molto grave. Volevo ricordare che i consultori sono luoghi di vita e non sono degli abortifici. Io ho cresciuto due figli e nei consultori ho trovato professionisti di alto livello, dagli psicologi, infermieri, ginecologi, ostetriche e sono persone che curano al genitorialità. Non c’è bisogno di associazioni esterne che creano tensioni all’interno dei consultori. I consultori sono già colmi di professionisti. Semmai il problema è che i consultori in Italia sono 1 ogni 30.000 abitanti e dovrebbero essere 1 ogni 20.000”.

Associazioni che portano avanti “messaggi molto belli”? Ma soprattutto “dovrebbero portarli più scuole, che nei consultori”? Nelle scuole a fare educazione che ci vadano sessuologi e psicologi, non associazioni antiabortiste.

Ecco una delle associazioni a cui hanno aperto i consultori…

Beatrice sul caso di Careggi..

Non solo di consultori e aborto, a È Sempre Cartabianca hanno parlato anche di ragazzini trans. Lo scorso dicembre il senatore Gasparri ha presentato un’interrogazione parlamentare sull’ospedale fiorentino di Careggi, che somministra la triptorelina, un farmaco bloccante della pubertà. Adesso i ragazzini e le ragazzine che si sono recati/e a Careggi rischiano di non poter più accedere al farmaco e per questo loro e le loro famiglie stanno chiedendo aiuto: “Questo farmaco ci sta salvando la vita. Se smettiamo di prenderlo torniamo come eravamo prima e ci fa stare malissimo la cosa, abbiamo tanta paura“.

Nell’ultimo dei suoi interventi, la Luzzi ha commentato anche questo caso: “È molto, molto difficile. Da quello che so ci sono anche molti casi di pentimento, di persone che sono tornate indietro. Con il massimo rispetto per queste ragazze che hanno parlato e per chi la pensa come loro… Io ritengo che nella vita si possa essere tutto e il contrario di tutto. Scegliere una direzione con così tanta determinazione non penso sia una scelta di libertà, ma anzi, una scelta molto limitante. Perché nel momento in cui tu a 12 anni intraprendi un discorso del genere, non ti puoi più permettere di essere tutto quello che puoi. – ha continuato Beatrice nell’ultimo dei suoi interventi – Noi siamo infinito, noi siamo maschi, femmine, a seconda del giorno, della situazione. Siamo sicuri che risolvendo questa identità di genere si risolva poi un disagio così profondo?

Noi siamo infinito?” “Maschi e femmine a seconda dei giorni“. Seriamente? Per fortuna Bianca Berlinguer ha preso la parola: “Vabbè però quando nasci femmina e ti senti maschio, o viceversa, non è così semplice parlare di infinito. In questi casi c’è un processo molto doloroso. Il disagio è quello di non riconoscersi allo specchio e nel proprio corpo. Se risolvendo l’identità si risolve il disagio? Io penso proprio di sì perché conosco molto bene questo mondo“.

Come sui può parlare di “scelta limitante”? Questi ragazzini e ragazzine alla loro giovane età affrontano il trauma del coming out in famiglia e quando hanno la fortuna di trovare dei genitori intelligenti e comprensivi devono combattere comunque con il pensiero retrogrado di un paese che non li accetta per ciò che sono, devono fare ore di macchina per raggiungere l’unico centro italiano che è capace di aiutarli in un percorso complicato, ma che li porterà un passo più vicino alla serenità, avvicinandoli al loro vero io. Queste sono scelte di libertà e di coraggio, non limitanti.

Posso dirlo da grande sostenitore e “fan” di Beatrice dall’11 settembre? Questi interventi per me sono stati una delusione, su quasi tutti i fronti.

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