Gossip
I 70 anni di Milly Carlucci e l’esigenza di mantenersi giovane: “Non è maschilismo”
Fabiano Minacci 17/06/2025

Come ricordato da Vanity Fair, Milly Carlucci, in una vecchia intervista rilasciata proprio alla stessa testata, raccontava di seguire una dieta rigorosa e di dedicare almeno un’ora al giorno alla ginnastica per mantenersi in forma. Quando le facevano notare che dimostrava molti meno anni di quelli che aveva, precisò che il merito non era dei ritocchi estetici, ma della genetica: sua madre, a 80 anni, ne dimostrava 60. Inoltre, non si era mai esposta al sole a causa di un’allergia. Ammetteva però di aver fatto dei peeling agli acidi e non escludeva che, prima o poi, avrebbe potuto ricorrere alla chirurgia estetica: “Se continuerò a fare la conduttrice, sarò obbligata ad andarci. In televisione vige l’obbligo dell’eterna giovinezza”. Per lei non si trattava di una questione morale, ma di regole non scritte del mondo dello spettacolo: “A casa del pubblico non puoi portare la decadenza fisica. Devi trasmettere energia, positività, vita”.
Milly Carlucci chirurgia? “Seguo metodi alternativi”
Era il 2006, sono passati circa 20 anni e Milly Carlucci la conduttrice continua a farla. È ricorsa alla chirurgia? Al momento sostiene di no. “Al cinema si può recitare con le rughe, in tv invece bisogna dare sempre l’impressione di freschezza, io poi non credo nella chirurgia perché ti cambia i lineamenti, ci sono metodi alternativi che seguo“. A domanda diretta se non pensa che sia una concezione maschilista, ha risposto di no. “No, perché anche gli uomini in tv devono dare la stessa impressione di freschezza. Di Anthony Hopkins ce ne sono tanti, ma solo al cinema”. Scotti, Amadeus, Bonolis e altri che conducono fieramente con rughe e capelli bianchi in bella vista non mi pare si siano posti questo problema.
“Io vengo dall’epoca delle vallette mute, ci è voluto tempo” – ha continuato Milly Carlucci – “La prima a dare un nuovo modello di donna nel nostro campo è stata Raffaella Carrà, della generazione precedente alla mia. Seguendo la sua scia, anch’io mi sono messa su quel sentiero: co-conduttrice, conduttrice, autrice, capoprogetto e ora direttore artistico. È una conquista per le donne di oggi e per quelle che verranno”.
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