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Giovanni Allevi sul suo mieloma: “Mi danno due anni di vita, ne voglio festeggiare 95”

Anthony Festa 28/09/2025

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Nel giugno del 2022 Giovanni Allevi ha fatto sapere che avrebbe fermato il suo tour estivo perché gli era stato diagnosticato un tumore: “Ho un mieloma, una neoplasia dal suono dolce, ma molto insidiosa. Ora il mio timore è quello di far star male amici, familiari e chi mi segue con affetto. Ho sempre lottato e combattuto insieme a voi e alla musica, adesso mi dovrete perdonare, perché dovrò lottare lontano dal palco“. Pochi mesi dopo il triste annuncio è anche circolata una fake news sulla morte del compositore, alla quale hanno abboccato dei vip e così lui è stato costretto a smentire.

Lo scorso maggio il musicista ha aggiornato i fan sulle sue condizioni di salute e ha spiegato la sua difficile situazione: “Il mio corpo è sofferente. Se dovessi usare un’immagine, direi che è un intrico di rovi e di spine. Vivo il dolore fisico ogni giorno: la mia anima, però, è disperatamente aggrappata alla vita“.

L’artista continua a curarsi, l’ospedale è la sua seconda casa e tra una cura e l’altra ha imparato ad apprezzare le piccole cose, anche la merenda dopo un’infusione: “In ospedale ormai mi sento a casa. Può farti paura ma poi ti accorgi che l’ospedale ti salva la vita. Lì trovo coraggio e forza, il talento dei medici e la grande professionalità del personale ospedaliero. È un momento bellissimo quando alla fine di una infusione (la mia ventitreesima!) ti portano il budino al cioccolato. Intanto, il supporto della flebo avverte che il farmaco è finito con il suo caratteristico suono sulle note dell’accordo di Re settima. Anche Ippocrate di Coo consiglia, durante la sofferenza, di mangiare ogni tanto qualcosa che rallegra lo spirito“.

Giovanni Allevi: “Mi danno pochi anni di vita, ma voglio arrivare a festeggiarne 95”.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Giovanni Allevi ci ha regalato un messaggio davvero prezioso, parlando della sua aspettativa di vita, ha spiegato cosa significa vivere pienamente ogni attimo, senza i fantasmi del passato o le speranze per il futuro, che finiscono inevitabilmente per inquinare il presente: “Se penso al futuro? Secondo le statistiche io ho davanti due anni ancora, ma prometto che festeggerò i 95 anni, perché non credo alle statistiche. In questi 3 anni mi sono chiesto cosa significhi vivere pienamente. Fare tutto il possibile nel poco tempo che mi è rimasto? No, significa vedere tutto e vivere tutto con uno sguardo diverso, focalizzare l’attenzione sul presente senza che sia inquinato da aspettative future e da ricordi del passato. Quando riesco a sentire che ogni secondo che mi viene dato è un miracolo allora sì sto vivendo pienamente il presente“.

Il pianista ha poi svelato qual è stato il momento più difficile di questi tre anni: “Devo essere onesto, quello della diagnosi è devastante, crollano tutte le certezze e si sperimenta una solitudine profonda, abissale. Non c’è parola che ti possa confortare, ma la dottoressa che mi ha comunicato la diagnosi ha aggiunto una frase che è stata un’àncora alla quale mi sono attaccato: “La diagnosi è il primo passo verso la guarigione””.

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