Francesca Fagnani sugli ospiti sbagliati a Belve, poi l’appello a Mediaset

14 Ago 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Francesca Fagnani e l'appello a Mediaset

Nei prossimi giorni Francesca Fagnani sarà a Cortina a presentare il suo ultimo libro Mala, Roma Criminale e con l’occasione ha fatto due chiacchiere con Valerio Palmieri di Chi. La giornalista ha spiegato che quando un ospite di Belve svicola e non risponde alla sue domande, lei non si arrabbia, ma capisce che è un ospite sbagliato: “Se non rispondono? Mi arrabbio con me stessa perché ho scelto l’ospite sbagliato. Ma il mio non è un interrogatorio, noi giornalisti non siamo magistrati e non otterremo mai una verità assoluta, ma soltanto quella soggettiva, che è già tanto“.

La conduttrice ha poi ammesso che le piacerebbe avere Alfonso Signorini come ospite di Belve su Rai Due e per questo ha fatto un appello a Mediaset: “Chi vorrebbe come ospite a Belve nella prossima stagione? Alfonso Signorini. Anzi, ne approfitto per fare un appello a Mediaset: “E su, che vi costa liberarlo per una sera”?“.

Questo sarebbe un bis, perché in realtà Alfonso Signorini a Belve c’è già stato, quando la trasmissione andava in onda sul Nove…

Francesca Fagnani, l’intervista fatta ad Alfonso Signorini nel 2018.

“Mi danno del lecca***o, ma io per Berlusconi mi getterei dal balcone. Vi spiego perché. Io riconosco che con Berlusconi non sono obiettivo, ma lo dico io per primo perché gli voglio troppo bene, gli sono affezionato. Però uno dice: ‘Perché gli vuoi bene? Perché è il tuo editore e ti conviene volergli bene’. No, io gli voglio bene perché lui me l’ha dimostrato il suo bene. Quando mia mamma è morta, lui sapeva benissimo che per me era il centro dell’universo, era davvero la mia vita. Ho buttato fuori di casa tutti, non ho più voluto vedere nessuno, niente, volevo starmene da solo.

Era appena morta, poi alle 23.30 mi stendo sul divano, sento il citofono, non volevo aprire a nessuno, ma erano due carabinieri. Ho pensato: ‘Cosa è successo?’. Volevano avvisarmi che stava arrivando il presidente, perché allora Berlusconi era presidente del Consiglio. Allora devo dire la verità, a fatica, gli ho aperto la porta di casa.

Ecco, in quel momento, lui che cosa ha fatto? Io non ho più visto in lui né Berlusconi né altro. Mi ha preso la mano, perché stavo parecchio male, anche perché ero nel pieno della mia malattia, mi ha tenuto per mano nel letto, facendomi addormentare alle 2 del mattino. Io alle 6 ho aperto gli occhi, lui non c’era già più e mi ha lasciato un biglietto che ancora conservo: ‘Quando ti svegli chiamami’. Ecco, io per una persona così, glielo giuro, se mi chiede di buttarmi giù dal balcone, io mi butto giù dal balcone”.

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