Fischi, urla e proteste alle prove dell’Eurovision: “La sicurezza in azione”

08 Mag 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Fischi all'Eurovision Song Contest

La partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest 2024 ha causato non poche polemiche, molti infatti ne chiedevano l’esclusione per il conflitto scoppiato dopo l’attentato terroristico di Hamas dello scorso 7 ottobre. L’organizzazione dell’Eurovision però non ha fatto passi indietro, ma ieri sera è accaduto quello che era prevedibile. Durante le prove della seconda semifinale, non appena la cantante Eden Golan è salita sul palco sono partiti fischi, urla e anche cori ‘Free Palestine’. La sicurezza è subito intervenuta, ma è servito a poco, visto che fischi e grida si sono sentiti anche alla fine dell’esibizione della cantante israeliana.

Diciamo che non serviva essere chiaroveggenti per prevedere che sarebbe accaduto il caos con l’entrata in scena di Eden…

 

Fischi e urla, la protesta all’Eurovision: i video, i commenti e le testimonianze sui social.

“L’atmosfera all’interno dell’arena era orribile. Potevamo sentire la tensione. Molti gridavano “Palestina libera”. Poi ci sono stati anche molti fischi che si sentivano bene. C’erano anche tante persone che discutevano”.

“Israele si è appena esibito in anteprima e mentre urlavo ‘Palestina Libera’ un tizio della sicurezza mi diceva di stare zitto lasciando intendere che sarei stato cacciato. Mi dispiace, EBU, puoi anche sostenere un genocidio, ma non puoi censurare le voci delle persone a favore della pace!”.

“Hanno fatto entrare i membri della sicurezza in azione, non c’era altro modo. Moltissimi urlavano, non si sentiva nemmeno la cantante. Poi i cori per la Palestina libera, il clima era davvero tesoe non si respirava una bella aria”.

“Stasera il comportamento dei sostenitori di Hamas è stato disgustoso. Hanno amato urlare contro Eden mentre cantava la sua canzone. Per favore, votate affinché Israele vinca sabato e dimostrate a questi malvagi prepotenti che Israele ha molto sostegno. Così i sostenitori di Hamas possono stare zitti”.

“Gay bianchi e ricchi che contestano uno stato democratico che è stato attaccato e ha visto centinaia di cittadini vittime di terroristi. Gay che fanno il tifo da stadio per Hamas e uno stato che li vorrebbe sotto terra. Polli per KFC. In futuro andate in Palestina ad urlare yas slay queen”.

“Ero lì, è stata musica per le mie orecchie. La musica unisce e ci ha uniti contro quello che viene fatto contro un popolo innocente”.

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