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Filmati privati di De Martino, dove sono finiti e come sta Stefano
Anthony Festa 20/08/2025

Il 29 luglio scorso un hacker è riuscito a introdursi nel sistema di videosorveglianza dell’abitazione di Caroline Tronelli e ha registrato delle immagini della giovane in compagnia del suo fidanzato Stefano De Martino. I filmati in poche ore sono stati diffusi sul web, prima di tutto su un sito di cam straniero e poi sulle app di messaggistica istantanea. Sul caso è intervenuta la Polizia Postale, ma anche il Garante della Privacy. Come se non bastasse il trauma di vedere le immagini del proprio privato on line, Stefano pare sia anche stato ricattato, qualcuno gli avrebbe chiesto del denaro con la promessa di non diffondere i suoi dati.
Stamani Angelo Pisano, l’avvocato di De Martino, ospite di Marco Carrara ad Agorà Estate ha rivelato che la giustizia farà il suo corso e che i risarcimenti per i danni verranno devoluto in beneficenza: “I video rubati sono un atto illecito, vergognoso, e ovviamente queste condotte vanno contrastate con norme e leggi, sia in sede penale, che in sede civile, e abbiamo deciso poi di devolvere il risarcimento dei danni che saranno ricavati alle vittime del cyberbullismo e a iniziative a favore dei bambini. Detto questo, dobbiamo però fare un appello a tutti e dire di stare attenti all’utilizzo di telecamere di videosorveglianza, perché non è tanto difficile introdursi in sistemi Wi-Fi e nei software per poi estrapolare e diffondere immagini sui social e sul web“.
Stefano De Martino, come sta dopo la diffusione dei suoi filmati.
Pisano ha anche rivelato che De Martino è triste, ma anche offeso per quello che gli hanno fatto. Il legale ha poi sottolineato che verranno condannati non solo gli hacker, ma anche coloro che hanno conservato i video di Stefano sui propri telefoni: “Come sta De Martino a livello umano? A chiunque dà fastidio ovviamente vedere la propria immagine gestita, manipolata, commentata in maniera illecita, quindi chiunque di noi ovviamente sarebbe non solo offeso, ma anche triste nel vedere commentata la propria immagine privata. Ma al di là di questo ha detto che per la prima volta, oltre a chiedere la condanna dei responsabili dell’intrusione nel sistema di videosorveglianza, noi chiediamo anche la condanna di tutti coloro i quali conservano, gestiscono, girano questi dati, perché anche loro poi diventano complici di reati di ricettazione e pericoli gravissimi ai danni sia della vittima sia dei familiari“.
L’avvocato ha spiegato che i video di Stefano e di migliaia di altre persone non sono stati pubblicati solo su alcuni siti, ma anche su dei canali Telegram particolari, in cui vengono condivise clip registrate nelle abitazioni di tutto il mondo: “Come si è accorto Stefano che i suoi filmati erano sul web? Ma non se ne accorge soltanto la vittima, se ne accorge il mondo intero, perché poi sul web c’è una sorta di epidemia che si sviluppa di istante in istante, perché chi gira poi le immagini, le fa moltiplicare, è addirittura incalcolabile il numero di contatti o di visualizzazioni che possono avere queste immagini. Pensate che in America, ma anche su Telegram, ci sono canali che ospitano e diffondono i video delle case di tutto il mondo, per farvi capire quanto è grande questa moda di far vedere quello che succede nelle abitazioni private quasi fosse un grande fratello. Quindi è un fenomeno che bisogna contrastare anche con delle normative e gli interventi legislativi adeguati alla tecnologia del tempo“.