L’Estonia approva il matrimonio egualitario, la premier: “L’amore è per tutti”

20 Giu 2023 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

estonia

A sette anni dalle Unioni Civili (approvate nel 2016 come l’Italia), l’Estonia ha approvato il matrimonio egualitario.

Se noi italiani in questo periodo di tempo siamo sprofondati nel baratro riuscendo a far bocciare in Parlamento la legge contro l’omofobia e discutere per rendere reato universale la GpA; in Estonia le cose sono andate – per fortuna – nel senso opposto. Ad annunciarlo è stata la premier Kaja Kallas, che su Twitter ha scrito:

“È ufficiale: l’Estonia ha legalizzato l’uguaglianza del matrimonio. Ci uniamo alle altre nazioni nordiche con questa decisione storica. Sono orgogliosa del mio Paese. Stiamo costruendo una società in cui i diritti di tutti sono rispettati e le persone possono amare liberamente. La decisione entrerà in vigore dal 2024”.

L’Estonia è il primo Stato baltico ad approvare il matrimonio egualitario. Come riporta Gay.it: “Il mio messaggio (all’Europa centrale) è che è una lotta difficile, ma il matrimonio e l’amore sono qualcosa che devi promuovere“, ha confidato all’agenzia stampa Reuters il primo ministro Kaja Kallas dopo il voto.

Estonia approva il matrimonio egualitario, nel 2022 è stata la Slovenia

Questi sono gli stati membri dell’Unione Europea che hanno approvato il matrimonio egualitario: Paesi Bassi (dal 2001); Belgio (dal 2003); Spagna (dal 2005); Svezia (dal 2009); Portogallo (dal 2010); Danimarca (dal 2012); Francia (dal 2013); Irlanda e Lussemburgo (dal 2015); Finlandia, Germania e Malta (dal 2017); Austria (dal 2019); Slovenia (dal 2022) e Estonia (dal 2023).

Gli unici membri a non averlo approvato sono: Bulgaria, Cipro, Croazia, Grecia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria e ovviamente l’Italia, clamorosamente e vergognosamente in questa lista.

Non fanno parte dell’Unione Europea anche se sono geograficamente in Europa Norvegia, Islanda, Regno Unito e Svizzera che hanno approvato il matrimonio egualitario rispettivamente nel 2009, nel 2010, nel 2020 e nel 2022.

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