Bufera al GF per le parole di Garibaldi sui gay, Varrese prova a fermarlo

29 Dic 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Bufera sul Grande Fratello

Nuovo giorno, nuova polemica social sul Grande Fratello (che come ogni altro programma vive anche di questo). Questa volta nell’occhio del ciclone c’è Giuseppe Garibaldi, per alcune sue parole sui gay. Il gieffino è finito nella bufera perché – mentre parlava con Fiordaliso e Massimiliano Varrese – ha detto che ‘accetta i gay e che ha fatto un passo enorme’: “Ascolta, già che li acc… ho fatto un enorme passo. Che per me è una cosa normale“. Massimiliano ha cercato di fermare l’amico: “Prima di aprire la bocca rifletti bene!“. Garibaldi però ha continuato: “Ora è normale che ci siano anche loro, mentre una volta…

Bufera per le frasi di Giuseppe: “Non c’è nulla da accettare!”

Sui social è scoppiato il caso e in molti hanno attaccato duramente Giuseppe: “Pensa a essere Garibaldi e aver “fatto un passo enorme nell’accettare l’esistenza dei gay’, tirare pugni sul muro e fischiare le ragazze che si allenano. Poi piange perché gli danno del maschilista”. “Perché sarebbe un grande passo ‘accettare’ i gay? Non c’è nulla da accettare nell’orientamento”. “Se Beatrice fa una battutina sul Natale scoppia la bufera: “disgustoso” etc. Garibaldi dice davanti a loro che per lui è già tanto accettare i gay e loro ridono tranquillamente. O stare lì dentro li fa impazzire del tutto, o fanno proprio schifo“.

Garibaldi parla di omofobia e omosessualità.

Non voglio difendere Giuseppe, però mi pare doveroso contestualizzare. Premesso che Garibaldi non ha la stessa proprietà di linguaggio di altri concorrenti, va detto anche che il mese scorso Giuseppe ha spiegato nei dettagli cosa intende per ‘accettare’ ogni tipo di diversità.

“Da dove vengo io non era visto bene se tu eri amico di un ragazzo omosessuale. Pensa che non ci sono persone gay dichiarate nel mio paese. Durante un mio viaggio ho conosciuto una ragazza che era nata uomo. Io all’inizio non sapevo bene cosa pensare, lei l’ha capito e mi ha aiutato. Ha compreso il contesto da cui venivo. Mi ha raccontato la storia e quello che ha passato. Intanto la saluto e le dico grazie. Da quel momento mi sono promesso che piuttosto mi taglierò la lingua che avere ancora pregiudizi su persone che hanno una vita diversa dalla mia. Grazie a lei mi sono aperto e sono maturato. Se invece fossi rimasto nel mio paesino forse non sarebbe successo. Però grazie al cielo ora le cose a piccoli passi cambiano anche da dove vengo. Secondo me grazie anche ai ragazzi giovani che vanno al nord o all’estero e poi tornano nei paesini. Se uno dei miei fratelli facesse coming out? Se ami qualcuno devi aprirti e non puoi mettere muri e non accettare”.

Gridare all’omofobia in questi casi è deleterio e poco rispettoso per chi l’omofobia la subisce davvero.

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