LGBT

Alberto Matano contro l’omofobia di un padre violento

Anthony Festa 10/09/2025

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A Napoli la settimana scorsa un uomo di 51 anni è stato arrestato dopo che ha insultato la figlia sul posto di lavoro e l’ha seguita a casa della madre, dove ha cercato di sfondare la porta e l’ha minacciata di morte. L’uomo non accettava che la figlia fosse lesbica e in più occasioni l’ha anche aggredita, lo scorso agosto infatti la ragazza l’ha denunciato per lesioni e atti persecutori: “Mi pedinava, mi rubava i soldi, mi umiliava e picchiava, un incubo durato anni”. Del caso si è occupato ieri pomeriggio Alberto Matano a La Vita In Diretta.

Alberto Matano e le parole per la vittima di omofobia: “Nessuno di noi è un errore”.

Dopo aver mandato in onda il servizio sul padre arrestato, Alberto Matano si è rivolto alla vittima e ha fatto un bel discorso contro l’omofobia: “Questa ragazza che dice: ‘Sono cresciuta credendo di essere un errore. Adesso ho compreso che non è così’. Pensate a cosa possono portare certe violenze subite. Per fortuna però qualcuno nella famiglia l’ha compresa e l’ha accolta. Ringrazio il mio inviato per come ha trattato il caso ed è stato vicino alla ragazza. Io mando un abbraccio a questa ragazza dicendo che nessuno di noi è un errore. Quando c’è l’amore, nessuno si può permettere di giudicare, meno che mai di aggredire o di minacciare. Voglio dirti che sei sulla buona strada e soprattutto non sei da sola“.

La giovane invece ha raccontato quello che ha subito per anni da parte del padre violento e omofobo: “Ho subito intimidazioni, minacce, violenza fisica. Io ho fatto coming out senza dirlo, a 14 anni mi sono tagliata i capelli e lui è impazzito e mi diceva che una vera donna doveva avere i capelli lunghi. Mi ha detto che se mi avesse visto con un’altra donna mi avrebbe tolto la vita. Io mi sono data molte colpe e ho pensato di essere il problema, di essere un errore. Mi ha dato calci, pugni, morsi, schiaffi, mi ha tumefatto tutto il lato destro del volto. Poi anche le parole che mi ha detto sono state gravi e mi ha distrutto psicologicamente e sto cercando ancora oggi di recuperare. Ho paura di quando lui uscirà di galera. Io non ho un vero padre, i miei genitori sono stati i miei nonni. L’immagine che mi resta di lui è quella dell’altra sera, quando cercava di sfondare la porta gridando che mi avrebbe tolto la vita“.

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