Willwoosh: “Mi dissero di non fare coming out”

19 Apr 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

willwoosh

Fra qualche mese saranno sette anni dal coming out di Willwoosh, uno dei primissimi YouTuber insieme a Frank Matano e Clio MakeUp. Al secolo Guglielmo Scilla, nell’anno del coming out ha partecipato a Pechino Express e poi poco altro. Così, a domanda diretta di Gay.it “C’è della casualità, è stata una tua scelta o quel coming out ha effettivamente influito sulla tua carriera di attore?“, ha risposto:

“Ho avuto modo di parlarle in passato e ricevere alcuni feedback, che mi hanno fatto sorridere e riflettere. Mi hanno detto “magari non è che il tuo coming out ha semplicemente permesso alle persone di capire che sei un cane?”. Per cui ti dico, secondo me all’interno di quella che è la mia nuova narrativa, preferisco che sia stato così perché non abbastanza bravo piuttosto che gay. Me lo dissero proprio. Mi era stato detto di non fare coming out all’interno del mondo dei casting. Ci rimasi un po’ male, ma oggi posso dirti che preferisco non fare l’attore e poter essere me stesso nella vita che dover fare l’attore sia al cinema che nella vita privata”.

Willwoosh alias Guglielmo Scilla, nonostante tutto, quel coming out lo rifarebbe.

“Se potessi tornare indietro avrei anticipato il mio coming out, ma mi sarei mosso in maniera più intelligente a livello lavorativo. Credo di aver fatto tante cose giuste e tante cose istintive, nella mia vita. E non sempre quelle istintive sono sempre state le più corrette, da un punto di vista lavorativo. Magari ci sono stati dei periodi in cui mi sono preso delle pause perché avevo bisogno di prendere fiato, perchè non avevo nulla da dire, perché era diventato un po’ trito e ritrito quello che facevo. Qualcun’altro mi avrebbe detto “che ti frega, troviamo un modo di evolverci, piangi da un’altra parte”. Io invece ho provato a curare un pochino di più il mio aspetto umano e personale, e meno quello di esserci per forza, di dover continuare ad aprire la bocca senza aver nulla da dire”.

Infine ha ricordato la sua partecipazione a Non Sono Una Signora, drag show di Rai2 della scorsa stagione televisiva.

“Sai qual è la cosa bella di questo programma? È che non ha voluto strumentalizzare la cultura queer. Chi ci lavorava erano persone queer. Io ho fatto la mia performance con La B. Fujiko, che è IL vogueing in Italia. I ballerini che hanno ballato con me erano due mostri sacri. C’era Nick Cerioni dietro Non sono una Signora. È una drag che mi ha fatto la parrucca, il corsetto. Questo è rappresentare senza sfruttare”.

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