LGBT

Trento, coppia gay intimidita: “Il Corano dice che dovete bruciare”

Anthony Festa 08/08/2025

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Ormai è davvero difficile tenere il conto delle aggressioni omofobe in tutta Italia (solo a Roma da gennaio sono state quasi 20 quelle denunciate), una delle ultime è avvenuta nei giorni scorsi a Trento, con due ragazzi che hanno vissuto un’esperienza orribile in pieno centro.

Domenica pomeriggio due trentenni hanno deciso di passare un pomeriggio tra le strade del capoluogo del Trentino Alto Adige, erano di ritorno da un viaggio e prima di fare ritorno a casa hanno pensato di fermarsi in città, luogo che conoscevano bene, uno di loro in particolare, visto che lì aveva frequentato l’università.

La coppia ha raccontato al quotidiano Il Dolomiti dell’aggressione subita: “Abbiamo parcheggiato in corso Buonarroti, ci siamo dati un bacio veloce e abbiamo iniziato a camminare mano nella mano. Nulla di strano, nulla di provocatorio. Solo noi, come sempre”. Eppure questa normalità, questo gesto così banale ha dato fastidio a qualcuno, un gruppo di ragazzi nordafricani infatti si è avvicinato alla coppia: “Ci hanno guardato e poi hanno detto ‘Il Corano dice che i gay devono bruciare’. Appena l’abbiamo sentita li abbiamo guardati e poi ci siamo girati e siamo andati via. Ci hanno farfugliato altro ma non abbiamo capito, l’importante in quel momento era allontanarsi. Non volevamo rischiare che la situazione degenerasse“.

Quella che è stata un’aggressione verbale che non è sfociata nella violenza fisica, ha comunque – comprensibilmente – turbato i due ed ha rovinato loro la giornata: “Ho studiato qui, e conosco questa città da ormai diversi anni, è sempre stata una città civile, aperta. Ma questa volta mi sono sentito fuori posto, non accolto, giudicato, vulnerabile. E questo fa male“.

Aggressione a Trento, interviene il PD.

Dopo quello che è accaduto alla coppia di trentenni, è intervenuto anche il consigliere provinciale del Partito Democratico, Paolo Zanella: “Ancora terribili offese omofobe a due ragazzi in Trentino. E ancora una volta siamo qui a condannare con assoluta fermezza episodi come questo, che con una violenza verbale inaccettabile sono diretti a colpire la libertà delle persone di essere sé stesse. Parole che condannano a morte qualcuno solo per la sua identità. Non occorre guardare lontano per vedere come vi sia una recrudescenza di omotransfobia anche in casa nostra, legittimata da un contesto politico culturale globale che vede le democrazie contrarsi e con esse le libertà e l’inclusione delle minoranze, termometro della democrazia stessa. Guardiamo anche un po’ più in là, a chi proviene da culture dove le persone LGBT+ o le donne sono discriminate, culture alle quale paiono appartenere le persone che hanno insultato la coppia gay, ci accorgiamo come siano tanti i casi in cui il cammino dell’inclusione da fare è ancora lungo e complesso“.

Questo intervento deve essere sfuggito a Isabella Tovaglieri della Lega che poco fa ha scritto: “Non ho ancora sentito o letto un solo commento indignato da parte di esponenti di sinistra o militanti del mondo LGBT. Sarà che questo rovinerebbe la narrativa di sinistra sull’immigrato integrato, buono e rispettoso?“.

A Isabella vorrei chiedere: come mai non ho ancora sentito un commento da esponenti del governo per le ultime aggressioni omofobe compiute da italiani? Sarà che quelle come questa di Trento sono vicende comode per essere strumentalizzate? Qualcuno potrebbe pensarlo. Inoltre, se anche agli esponenti di destra stanno a cuore le persone LGBT aggredite, basta scrivere una bella legge contro l’omofobia, sono sicuro che a sinistra non farebbero ostruzionismo.

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