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Topi in camera e capelli nel cibo: è caos a Miss Italia? L’accusa choc
Fabiano Minacci 08/09/2025

Escrementi di topi in camera, stoviglie sporche, capelli nel cibo e intrusi negli alloggi: è questo il racconto choc che ha fatto Ilary Monsurro, modella reduce dalla partecipazione a un concorso di bellezza che non ha mai voluto citare ma che potrebbe essere Miss Italia. Non a caso lei lo ha descritto come “il concorso italiano più importante”, “storico”, che “conoscono tutti” e che va in “Rai”.
“Ciò che mi spinge a scrivere non è amarezza o rabbia personale, ma un senso di responsabilità verso tutte le ragazze che, come me, hanno sognato e continuano a sognare” – ha scritto su Instagram Ilary Monsurro – “Con questa lettera desidero condividere la mia personale esperienza all’interno del concorso italiano più importante (preferisco non scrivere il nome, ma che conoscono tutti), un percorso che ho intrapreso con entusiasmo, speranza e fiducia nei valori di meritocrazia, eleganza e autenticità che, da sempre, questo storico evento dovrebbe rappresentare“.
“Episodi discutibili”
La denuncia di Ilary Monsurro prosegue così, ricordando le selezioni regionali che lei ha svolto in Campania. “Purtroppo, ciò che ho vissuto e osservato, sia durante le selezioni regionali che nelle fasi finali nazionali, mi ha profondamente delusa, lasciandomi con il rammarico di aver creduto in un sistema che, nei fatti, si è rivelato distante da quegli ideali. Già nella fase regionale, in Campania, non sono mancati episodi discutibili. È apparso evidente come alcune dinamiche fossero influenzate da interessi esterni al concorso stesso, legati probabilmente a logiche economiche o lavorative che nulla dovrebbero avere a che fare con un progetto nato per valorizzare la bellezza e le qualità delle partecipanti. Tuttavia, ho voluto proseguire il mio cammino con fiducia, convinta che le fasi successive potessero offrire un contesto più professionale e rispettoso“.
“Topi in camera ed escrementi”
“Una volta giunta alle finali nazionali, tenutesi in un resort nelle Marche, la realtà si è purtroppo rivelata ancora più problematica. L’ambiente in cui siamo state accolte era ben lontano dagli standard minimi di igiene, sicurezza e decoro che un concorso di tale portata dovrebbe garantire. Alcune ragazze hanno ritrovato escrementi e topi all’interno delle proprie camere.. Ancora più grave, la presenza di soggetti esterni che hanno tentato più volte di introdursi negli alloggi, contattare ragazze tramite messaggi o di spiare le partecipanti dalle finestre, in un clima di insicurezza e ansia costante“.
Purtroppo, come raccontato dalla ragazza, le misure di sicurezza adottate non si sono rivelate efficaci.
“Le guardie private del concorso, anziché rassicurare, hanno spesso contribuito a generare allarmismo, chiudendo ripetutamente le ragazze nelle loro casette senza fornire reali soluzioni o interventi risolutivi. In più occasioni ci è stato riferito che l’intruso era stato fermato, salvo poi constatare che gli episodi si ripetevano puntualmente, aumentando il senso di abbandono ed esposizione. Sul piano logistico e alimentare, le criticità non sono state da meno. Il cibo servito era di scarsa qualità e spesso venivano trovati capelli nei piatti, oltre a stoviglie sporche. Elementi che, sebbene possano apparire secondari, sono dettagli che, nel loro insieme, non solo incidono sul benessere fisico, ma anche su quello mentale, fondamentale in un contesto già carico di pressioni emotive, e in più contribuiscono a definire il livello di attenzione e rispetto riservato alle partecipanti“.
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“Giuria tecnica non all’altezza”
“Ma ciò che più mi ha lasciata amareggiata è stato il momento cruciale del giudizio da parte della giuria tecnica. Una commissione composta da sole tre persone, tra cui una ballerina e una conduttrice televisiva, incaricate di valutare 220 ragazze provenienti da tutta Italia. Pur non volendo mettere in discussione le competenze individuali, è inevitabile domandarsi quanto una giuria così ristretta e con profili non specialistici nel settore della bellezza e della rappresentanza possa garantire un giudizio oggettivo e completo. Durante la nostra presentazione, è stato esplicitamente dichiarato che la selezione avrebbe privilegiato ragazze dotate di talento artistico, in grado di sostenere le coreografie dello spettacolo televisivo da trasmettere su Rai. A premessa che, a mio avviso, sposta pericolosamente l’asse del concorso: dove competizione focalizzata sull’eleganza, la grazia, l’intelligenza e la bellezza interiore ed esteriore, a una vetrina di abilità performative che poco hanno a che fare con ciò che il concorso ha sempre rappresentato. Non contesto il valore del talento, penso che una Miss che sa ballare o cantare è senza dubbio un arricchimento..ma quando questo diventa l’unico criterio di scelta, a discapito della presenza scenica, della comunicazione, dell’intelletto e, soprattutto, della bellezza, si tradisce l’essenza stessa del concorso“.
“Cercavano qualcuna che sapesse ballare”
“Per valorizzare il talento ci sono palcoscenici ben diversi, come i talent show che guardiamo in tv. Questa competizione, invece, dovrebbe rimanere un simbolo di bellezza autentica, classe, eleganza e rappresentanza del nostro Paese. La sensazione che ho maturato è che molte decisioni siano state prese non in base al merito, ma in funzione di esigenze televisive. E questo, per me, rappresenta una profonda ingiustizia. Non parlo per rancore personale, né perché ritengo che io dovessi passare a tutti i costi: ciò che mi addolora è vedere ragazze di grande valore, bellezza e spessore essere escluse soltanto perché non rispondevano ai requisiti “scenici” utili a costruire uno show televisivo per la finalissima“.
“La mia non è una delusione per non essere arrivata alla finalissima. È la consapevolezza che, se anche fossi stata scelta, per il mio talento nel ballo (che premetto di non avere) avrei comunque sollevato gli stessi interrogativi.. Dunque, Scrivo tutto ciò non per cercare compassione o rivalsa, ma per lanciare un invito alla riflessione. Questo concorso di bellezza ha avuto un ruolo importante nella storia culturale italiana, ha rappresentato per decenni un sogno per tante giovani donne. Vederlo oggi ridotto a una passerella mal gestita, in ambienti poco sicuri e con selezioni discutibili, è un colpo al cuore per chi ci ha creduto. Alle ragazze che sognano di intraprendere questo percorso, dico: siate consapevoli, informatevi, non fatevi abbagliare dalle luci del palco. Piuttosto, puntate al lavoro vero, alle cose concrete, alla vostra crescita personale e professionale. La bellezza, quella vera, non ha bisogno di conferme da una fascia. E soprattutto, non lasciate che l’autenticità venga sacrificata sull’altare delle apparenze“.
Miss che sanno ballare? Ah sì, conosco.