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Tellynonpiangere, perché Giorgio Campagnoli di X Factor ha scelto questo nome d’arte

Fabiano Minacci 21/10/2025

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La diciannovesima edizione di X Factor sta per entrare nel vivo dei Live Show e fra i 12 cantanti in gara, stranamente, solo uno ha optato per un vero e proprio nome d’arte, ovvero Tellynonpiangere, scritto tutto così attaccato e non Telly Non Piangere.

Gli altri hanno deciso di mantenere o il nome di battesimo (è il caso di: Layana, Michelle, Amanda, Delia e Mayu), o il cognome (Tomasi e Viscardi) o un nomignolo nato proprio dalla storpiatura del nome o del cognome (è il caso di: Rob, al secolo Roberta Scandurra, EroCaddeo, al secolo Damiano Caddeo e PierC, al secolo PierCesare Fagioli). E poi c’è Giorgio Campagnoli che come già scritto ha scelto di chiamarsi Tellynonpiangere. Ma perché?

Tellynonpiangere, perché Giorgio Campagnoli di X Factor ha scelto questo nome d’arte

Come dichiarato dallo stesso cantante durante il primo provino davanti ai giudici, Telly è un nomignolo che gli è stato dato da un amico. Un nome preso da un film, ha detto, senza però specificare quale. Il  personaggio con quel nome più celebre del cinema, però, è quello interpretato da Leo Fizpatrick nel film Kids del 1995. Che si riferisca a quella pellicola?

“Mi chiamo così perché è il soprannome che mi ha dato un amico a scuola, era un personaggio di un film. Poi sempre a scuola ho sbattuto la testa e mi è venuta una T (sulla fronte, ndr) quindi per me diciamo che è un simbolo. Stile Harry Potter, ma senza cicatrice“, ha poi aggiunto rispondendo a una curiosità dei giudici. Il “NonPiangere” infine è un modo per darsi carica auto-motivandosi. “Ho vissuto con mia madre i miei primi sei anni di vita e con le mie sorelle, poi sono stato portato via dal paese in cui vivevo e sono andato in questa famiglia, all’epoca non capivo molto. Era la mia famiglia affidataria con cui sto da 16 anni. Ho mantenuto i rapporti con mia madre biologica, è tutto tranquillo e ogni tanto ci vediamo. Con la mia famiglia affidataria mi trovo benissimo“.

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