Strage in un locale gay in USA: ‘Meglio assassino che gay’ – la scioccante reazione del padre del sospettato

24 Nov 2022 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Strage locale gay

A sei anni dalla strage del Pulse di Orlando, in USA c’è stato un altro massacro in un locale gay. Sabato notte un pazzo ha sparato in una discoteca LGBTQ (Club Q di Colorado Springs), uccidendo 5 persone e ferendone altre 18. Gli agenti hanno subito fermato un ragazzo di 23 anni, che – secondo la Polizia – sarebbe entrato nel locale e avrebbe iniziato a sparare sulla folla con ‘un’arma lunga’.

Per quanto si parli ancora di sospettato, i proprietari della discoteca hanno fatto sapere che sono stati alcuni clienti a fermare il 23enne: “Ringraziamo la veloce reazione di clienti eroici che hanno immobilizzato l’uomo armato e messo fine a questo attacco d’odio. Siamo devastati da questo attacco senza senso contro la nostra comunità. Il nostro pensiero va ai ragazzi che non ce l’hanno fatta e a quelli che sono in ospedale. Facciamo le nostre condoglianze ai familiari delle vittime“.

‘Meglio gay che assassino’: l’assurda reazione del padre del 23enne.

Non c’è mai fine al peggio e in queste ore i media americani stanno riportando le assurde parole del padre del presunto assassino. Un giornalista CBS8 ha intervistato Aaron Brink (ex pugile e attore di film per adulti) e gli ha chiesto un commento sul figlio e la strage che avrebbe compiuto. L’uomo ha sottolineato di essere un repubblicano conservatore e si è detto sollevato di aver scoperto che il figlio non sia gay.

“Hanno iniziato a raccontarmi dell’incidente, di una sparatoria. E poi ho scoperto che era un bar gay. Mi sono spaventato, ‘C***o, quindi mio figlio è gay?’. Poi mi ha detto che non è gay, quindi ho detto, per fortuna. Sai io sono un repubblicano molto conservatore. Vengo da una famiglia di mormoni, noi non siamo gay. No i mormoni non fanno robe gay. […] Uccidere le persone è sbagliato, non è la soluzione”.

E queste non sono nemmeno le parole peggiori di questo idiota omofobo, perché il giornalista che l’ha intervistato ha rivelato: “Quando ha iniziato a parlare la prima reazione è stata quella di assicurarci che il figlio non fosse gay. Ha espresso pensieri anti gay in maniera molto brutale e schietta. E noi abbiamo deciso di non includere quei commenti nel nostro servizio. Poi quando gli abbiamo fatto notare che nella sparatoria erano morte 5 persone e altre 18 erano rimaste ferite si è scusato”.

Non so se mi fa più schifo il padre o il figlio. Chissà cosa pensano i mormoni e i conservatori repubblicani della professione (più che legittima per quanto mi riguarda) di questo imbecille.

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