Silvia Provvedi, il fidanzato condannato a 12 anni di carcere: la reazione di lei

C’è finito anche Giorgio De Stefano – fidanzato di Silvia Provvedi nonché padre di sua figlia Nicole – fra i condannati con rito abbreviato nel processo denominato Epicentro. Il giudice dell’udienza preliminare Francesco Campagna ha inflitto in totale 53 condanne con pene che vanno dai 2 ai 23 anni di carcere. Nel dettaglio De Stefano è stato condannato a 12 anni e 8 mesi, anche se l’accusa aveva chiesto per lui 20 anni di reclusione.

La cantante non ha apertamente commentato la condanna, ma su Instagram ha pubblicato uno scatto di lei con sua figlia: “il tuo sorriso, la mia vittoria”.

Silvia Provvedi, dall’arresto del fidanzato all’amore per lui sbandierato in diretta tv

Il suo arresto è avvenuto nel giugno 2020.

“Mercoledì alle quattro di mattina, i poliziotti delle squadre Mobili di Milano e Reggio Calabria sono andati ad arrestarlo con una misura cautelare per associazione mafiosa ed estorsione. Con lui sono finiti in manette il fratello Carmelo, alcuni esponenti della cosca Libri, e Antonino Randisi, suo braccio destro qui a Milano. De Stefano non era a casa ma è stato trovato nell’appartamento della «cognata» sui Navigli. Non un tentativo di latitanza né una soffiata, ma la banale rottura del condizionatore di casa ha costretto Giorgio, la compagna Silvia e la figlia appena nata, a cercare refrigerio di fortuna dalla «zia». Quando è suonato il citofono, lui era a letto, s’è voltato verso la compagna e ha subito capito: «Sono venuti a prendermi»”.

In tv Silvia Provvedi parlava così del suo fidanzato:

“Corona è acqua passata. Amo un’altra persona, Giorgio De Stefano, un ragazzo che mi rispetta, non è narcisista, è riservato e sa cosa significa la parola amore. Comunque sì, Corona è perdonato, non sono una persona rancorosa. Io e Giorgio stiamo molto bene insieme. Ho la mia serenità, la mia pace, un rapporto che mi appaga, tra lavoro e amore va tutto benissimo. Sono innamorata. Avendo però un fidanzato molto riservato cerco di preservare un po’ la mia storia, e mi rende ancora più felice godermi il mio amore con la mia riservatezza, anche perché le cose un po’ speciali vanno protette”.