Si candida per condurre Sanremo: intervento di un personaggio noto

16 Mar 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Candida per la conduzione di Sanremo

Morgan ieri pomeriggio è stato ospite a La Volta Buona per parlare del suo nuovo EP, ma Caterina Balivo gli ha anche ricordato la sua autocandidatura per la conduzione del Festival di Sanremo: “Qui leggo ‘Morgan si candida per Sanremo e scrive una lettera a Riccardo Muti’. Ti ha risposto il maestro?“. Il cantante infatti nei giorni scorsi ha scritto a Riccardo Muti e gli ha proposto di condividere con lui la direzione artistica del prossimo Festival.

Visti i tempi che viviamo, l’arrivo di Morgan al Festival non è poi così improbabile.

Morgan si candida per la conduzione di Sanremo 2025.

“Se Muti mi ha risposto? Non mi deve rispondere, non è necessaria la risposta. Io ho parlato a Muti per parlare a tutti. Lui lo conosco e lo rispetto molto, con lui farò una celebrazione della nona di Beethoven e sono molto onorato.

Io nella lettera parlo di arte e di nazione. Una nazione che è florida artisticamente, lo è anche culturalmente. Leggo da settimane ‘Morgan si candida per Sanremo’, ma c’è un motivo se l’ho fatto. Negli ultimi anni Sanremo ha fatto emergere tanti artisti? No, sono sedicenti artisti. Il punto è che l’economia dell’arte non può essere tirata fuori con il classico ‘sì ma loro vendono’. L’arte non è legata al denaro, ma è il contrario. Dire queste cose in Rai è un’offesa a chi paga il canone.

A Sanremo non si deve fare la musica che vende, ma la musica bella, che è un’altra cosa. La musica bella che vende anche? È quello che vorrei fare io a Sanremo. Poi c’è qualcuno che il Festival lo fa da sei anni. Si può dare anche la possibilità ad un altro? Oppure siamo in un regime totalitario”.

La lettera a Riccardo Muti.

“Condividiamo insieme la direzione artistica di Sanremo? Lei è indubbiamente il più autorevole musicista italiano nel mondo, le sto chiedendo di prendere in mano assieme a me la direzione artistica del Festival di Sanremo. Non si spaventi, non si stranisca la prego. Se invece ha avuto una reazione piacevole ed è aperto a queste ipotesi può anche smettere di leggere, fare una telefonata al nostro amico in comune (Vittorio Sgarbi, ndr), del quale poche righe qui sotto parlo dicendole che anche lui sarebbe della partita.

Vista la deriva della canzone nella musica leggera, la volgarizzazione del commercio da parte della televisione e in particolar modo del Festival di Sanremo. Unitamente alla globale paura generata dalla cultura della cancellazione, la cancel culture, che gli organi di informazione, i social network hanno somministrato irresponsabilmente negli ultimi anni. È stato un effetto paralisi, un effetto soporifero, che ha anestetizzato gli italiani, compresi gli artisti.

Si tratta solo di dare la sua disponibilità per non più di 3-4 mesi e restituire a una nazione la dignità che merita, facendo uno spettacolo pubblico che abbia l’obiettivo di riportare dignità a mostrare come la chiave del vero successo individuale dell’essere umano è l’impegno artistico. Serio. Perché di questo oggi il Paese è privato. Con la banalizzazione, la svendita della musica leggera, l’effetto catastrofico è la scomparsa di rispetto della musica come arte”.

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