Selvaggia Lucarelli interviene alla Camera dei Deputati e cita i Ferragnez

12 Apr 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Selvaggia Lucarelli alla Camera dei Deputati

Ieri pomeriggio alla Camera dei Deputati è stata presentata la proposta di legge della deputata Gilda Sportiello (M5S) in merito all’impiego dei minori nell’ambito delle piattaforme digitali di condivisione di contenuti multimediali. Selvaggia Lucarelli su Twitter ha annunciato la sua partecipazione: “Tra poco interverrò alla Camera per parlare dell’utilizzo dei minori sui social in occasione della presentazione della proposta di legge della deputata Gilda Sportiello“. Selvaggia durante il suo intervento dal Nepal ha citato alcuni casi, tra cui quello dei Ferragnez e di una certa “Giulia”.

Intervento di Selvaggia Lucarelli alla Camera dei Deputati.

“Parto con due riferimenti a casi attuali. I casi mediatici legati al web più importanti di questo anno trascorso coinvolgono tre degli influencer più noti del web: i Ferragnez e una nota influencer, Giulia. Dietro al successo di molti dei profili più noti del web ci sono i bambini.

Nel caso dei Ferragnez, i genitori hanno condiviso migliaia di video e immagini dei minori, arrivando a pubblicare anche immagini delle telecamere di videosorveglianza all’interno della casa. Nel momento in cui è arrivata la rottura mediatica tra i due, la gestione della privacy dei minori è diventata cosa pubblica, con questi bambini che ad un tratto vengono fotografati continuamente nella loro quotidianità, ma di spalle.

Succede che il web discutono della sorte mediatica di questi bambini come se non fossero più esseri umani con la loro libertà di autodeterminazione, ma di contenuti che devono essere fruibili o non fruibili al pubblico. – ha continuato Selvaggia Lucarelli – I bambini, a un tratto, sono di schiena e i follower si lamentano come se fosse andato via il segnale di Dazn, per fare un’analogia”.

Gilda Sportiello sulla sua proposta di legge: l’intervista rilasciata a Michele Lilla di TAG24.

“Siamo in ritardo, ma non tanto perché anche gli altri Paesi si stanno muovendo adesso. Penso alla Francia, ma penso anche a quello che sta accadendo negli Stati Uniti. Ci sono stati arresti di influencer che testimoniavano dei metodi educativi molto rigidi, che, poi, si è scoperto sfociare in violenze sui propri figli. Penso a inchieste del New York Times che testimoniano, addirittura, che alcuni genitori, alcune madri vendano dei contenuti a pagamento sulle proprie bambine, per soddisfare le richieste degli utenti che arrivano dalle piattaforme.

Questa cosa la trovo gravissima. Quindi, anche noi come Italia, dovremmo intervenire perché c’è un vuoto legislativo che non è più tollerabile e che, di fatto, espone i minori a dei pericoli, sia sulla propria persona per quanto riguarda al loro integrità psico-fisica, sia per quanto riguarda dei reali rischi fisici e di dove vanno a finire questi dati”.

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