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Scontro sull’Islam al GF: “Non dire più queste cose sui musulmani”

Anthony Festa 12/10/2025

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Giornata movimentata al Grande Fratello, prima la violenta lite tra Omer e Jonas, che sono quasi arrivati alle mani e ieri notte anche uno scontro tra Rasha Younes e Omar Benabdallah (Bena). Il giovane pistoiese di origine marocchina poco prima di dormire ha raccontato alcune sue presunte esperienze paranormali ai suoi compagni.

“Io credo nel paranormale, ma nell’Islam ci crediamo molto. Una notte ho visto tre ombre, era buio, ma le ho viste nitidamente e un’altra volta ero al mare e in lontananza c’era un’entità con degli occhi enormi. Non sto scherzando è tutto vero. Qualche mese fa inoltre mi è capitata un’esperienza bruttissima, una paralisi nel sonno. In pratica è quando la tua mente si sveglia prima del corpo e sei cosciente, ma non riesci a muoverti, io ero presente di testa, ma non potevo alzarmi o muovere le gambe ed è stato orribile. Meglio la spiegazione scientifica che musulmana. Per la nostra religione, quando hai la paralisi del sonno, significa che c’è un diavolo che ti tiene fermo e non ti resta che pregare e sperare di farcela”.

Scontro notturno al Grande Fratello: “Non dire questo dell’Islam!”.

Rasha ha interrotto Bena e l’ha criticato per aver accostato l’Islam alle superstizioni sui demoni del sonno. Il gieffino ha cercato di giustificarsi ed è nato uno scontro, con la Younes che ha spiegato le sue ragioni e ha continuato a ripetere di tenere lontana la religione da jinn e credenze particolari.

“Bena rilassati, fidati smettila. Queste sono credenze delle persone. Non dire che è una cosa dell’Islam perché nel Corona non c’è traccia di questa roba di cui parli. No, non c’è scritto questo. Non dire queste cose sui musulmani, ma parla per te. Sei in tv, quando parli pensaci bene. No! La gente ti sente e arriva un cattivo messaggio. La religione è una cosa, poi ci sono le credenze popolari e gli usi e costumi. – si legge su Biccy (citare la fonte!) – Forse queste cose di cui parli sono leggende popolari. Non c’entra nulla la religione musulmana. Queste al massimo sono credenze del nord Africa. – ha continuato Rasha durante lo scontro con Bena – Stai attento a parlare in questa maniera. Io sono qui a dare un messaggio diverso. Non parlare mai dell’Islam così, adesso spiega che sono credenze che ti ha tramandato la tua famiglia. Tu sei convinto di queste cose, ma non tutti ne sono convinti, le tue convinzioni non sono giuste per tutti. Io rispetto le tue credenze, ma non tirare in ballo i musulmani. Quando capitano queste persone che dicono certe cose in nome dell’Islam, l’Islam viene visto in maniera non bella. Stai attento alle parole che usi e come ti esprimi”.

Omar Benabdallah ha promesso che in futuro cercherà di esprimersi meglio: “Ok non dirò più Islam su queste cose, dico che è una cosa del Marocco. Però esiste un paradiso e un inferno per tutti e chi ci abita all’inferno? Ho parlato di un’esperienza mia, di una cosa che so da quando sono piccolo. Io ci credo davvero a queste cose, non ci gioco“.

Paralisi e sonno e jinn, le credenze del mondo islamico.

Quello che ha dichiarato Bene è vero, molte persone musulmane associano le paralisi del sonno a influenze soprannaturali, in particolare incolpano un jinn (demone) che si siede sul petto di chi dorme. Il portale Mission Islam ha parlato dell’argomento: “Sentiamo spesso parlare di al-Jathoom, un jinn che si siede sul petto di una persona che ha trascurato la preghiera o altri doveri. Al-Jathoom è il kaboos (incubo, spirito maligno) che scende su una persona nel sonno. Il “jathoom” può essere causato da una causa fisica, come mangiare troppo o assumere troppe medicine, oppure può essere dovuto all’essere sopraffatti dai jinn. Il primo può essere trattato con la coppettazione e la riduzione dell’assunzione di cibo. Il secondo può essere trattato attraverso la lettura del Corano e la recitazione degli dhikr prescritti dall’Islam. Quindi non sono miti o favole, ma qualcosa di reale che accade; può essere causato da fattori fisici o dai jinn. Allah lo sa bene“.

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