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Sara Curtis vittima di razzismo: “Fiera di essere italiana”

Fabiano Minacci 03/08/2025

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Sara Curtis, nata a Cuneo nel 2006, è una primatista italiana di 50 e 100 stile libero e nel 2028 la vedremo a Los Angeles per le Olimpiadi dove si trasferirà all’Università della Virginia per allenarsi e studiare. Un po’ il solito destino del tuffatore Matteo Santoro, insomma.

Nonostante i suoi successi, però, molti l’hanno sbeffeggiata e umiliata perché di pelle nera e quindi – secondo loro – non italiana. Durante una chiacchierata col Corriere della Sera, Sara Curtis ha svelato di avere il padre italiano e per questo la cittadinanza, che le ha permesso di far parte della nostra Nazionale. “Il tricolore lo vestirò per sempre perché sono italiana. A dispetto di quello che può pensare qualche ignorante“.

Alcuni scrivono che i miei record italiani in realtà sono nigeriani, sono frasi che mi fanno ribrezzo. Questi signori dovrebbero sfogliarsi la Costituzione, sapere che tra i requisiti per avere la cittadinanza c’è quello di avere almeno un genitore italiano. Mio papà è italiano, mia mamma è nata in Nigeria dove io non sono mai stata, ma un giorno ci andrò. Essere nata da due culture diverse è il mio grande arricchimento“.

Sara Curtis è stata la prima italiana ad arrivare a una finale mondiale dei 100 metri stile libero ai Mondiali di Singapore, ma purtroppo non è riuscita a conquistare il podio chiudendo all’ottavo posto. “In ogni caso per me è stato un successo arrivare qui. Il mio percorso nei 100 stile è lungo e ancora manca qualcosa. Una medaglia non era impossibile, ma continueremo a lavorare per raggiungere i tempi delle migliori. Ho impiegato tutte le mie energie oggi. Non sono delusa, solamente stanca“. E – in merito proprio ai commenti di chi non la considera italiana perché di pelle scura – ha aggiunto: “Quei commenti? Per fortuna riesco a farmeli scivolare. A volte uso l’ironia. L’altro giorno parlavamo di creme solari con le mie amiche e io me ne sono uscita con la battuta: meno male che sono già nata abbronzata!”.

Sara Curtis purtroppo è in “buona compagnia”, dato che sono molti gli atleti italiani neri che vivono quotidianamente il razzismo. Da Larissa Iapichino a Marcell Jacobs, passando per Mattia Furlani fino a Lorenzo Simonelli. Atleti nati e/o naturalizzati italiani con un genitore italiano che però non vengono considerati tali semplicemente perché più scuri di pelle. E poi qualcuno ha ancora il coraggio di dire che il razzismo in Italia non esiste?

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