Musica

Sanremo, il comune fa retromarcia sul Festival: svolta nelle trattative con la Rai

Anthony Festa 07/08/2025

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Fino a qualche mese fa era impensabile immaginare il Festival della Canzone Italiana lontano da Sanremo, eppure le cose sono cambiate drasticamente quando lo scorso dicembre il tar della Liguria ha imposto una gara pubblica per assegnare la kermesse e i marchi connessi al miglior offerente, considerando di fatto illegittimo che la Rai si aggiudicasse l’evento senza prima partecipare a un bando. Da quel momento il comune di Sanremo ha avanzato delle pretese e si sono create forti tensioni, tanto che a Viale Mazzini hanno pensato a dei piani B, valutando location alternative dove poter organizzare il Festival e sono anche state avviate le prime comunicazioni con alcune città, ad esempio i vertici dell’amministrazione di Viareggio hanno fatto sapere di alcune “interlocuzioni in corso“. Non solo la Versilia, la Rai ha anche valutato altre località per il suo Festival, da Rimini e Torino alla Costiera Amalfitana e Milano.

Il Sole 24 ore lo scorso luglio ha parlato di “strappo e di rottura sempre più vicina” tra la Rai e Sanremo, rivelando che se le due parti non fossero giunte ad un accordo nei primi giorni di agosto, il Festival per come lo conosciamo sarebbe saltato e avrebbe salutato la cittadina ligure. Pochi giorni dopo queste indiscrezioni il sindaco di Sanremo e l’assessore al turismo hanno incontrato alcuni dirigenti Rai e hanno riferito ai giornali: “Le trattative stanno procedendo, siamo ottimisti, le negoziazioni vanno avanti in maniera positiva e confidiamo che ci saranno novità a breve“. Eppure la settimana scorsa l’agenzia di stampa La Presse ha riportato nuove fratture tra Sanremo e la Rai, con il rischio sempre più alto di un trasloco per il Festival.

Svolta nelle trattative, la retromarcia del comune di Sanremo.

Le novità erano attese per i primi giorni di agosto e alla fine sono arrivate. Il Messaggero in un nuovo articolo ha fatto sapere che una delle due parti ha fatto un passo indietro. Da quando la Rai ha iniziato a valutare zone alternative dove poter organizzare la kermesse, decine di amministrazioni si sono proposte e pare che a Sanremo si sia iniziata a registrare un po’ di ansia. Per questo motivo, secondo Il Messaggero, il comune alla fine è andato incontro alla Rai, proponendo di accollarsi le spese di accoglienza e rinunciando alla pretesa di avere l’1% dei ricavi della pubblicità del Festival: ”

“Le spese alberghiere e di accoglienza non sono mai state in capo al Comune ma alla Rai e alle organizzazioni che portano i cantanti, i musicisti, i tecnici. Nell’accordo che si va delineando, l’accoglienza – oltretutto considerata carente e molto cara da parte della Rai e di Fmi – dovrebbe essere pagata da Sanremo. Finora non è stato così, e l’esborso è stato della Rai per mesi e mesi di soggiorno per i tecnici e per tutti gli addetti alla preparazione dell’evento nella città ligure, per non dire poi delle spese per il vitto e l’alloggio dei cantanti. La Rai si è sobbarcata insomma non solo le spese di produzione ma anche tutte le altre, mentre Sanremo – oltre a ricevere e a non dare – non si è mai presa il rischio d’impresa. Così non può più essere, dicono a via Asiago, e nella città dei fiori parrebbe che si stia capendo – davanti all’incubo per esempio di vedere a Roma e non a Sanremo il festival di Sanremo – che non si può troppo tirare la corda. Specie con chi, l’attuale governance del servizio pubblico, per motivi economici ma anche di rispettabilità generale non è più disposta a concedere ciò che in passato si è concesso”.

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