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Sabrina Colle, la compagna di Sgarbi sbotta in una lettera: “Ecco la perfida megera”

Anthony Festa 14/10/2025

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Da settimane Evelina Sgarbi sostiene che suo padre Vittorio non stia bene, che non sia in grado di gestire molti aspetti della sua vita e che per questo abbia bisogno di un aiuto. La ragazza in diverse interviste ha puntato il dito contro la compagna di Vittorio, Sabrina Colle e anche altre persone.

“Mio padre è manipolato e manovrato. Fanno terra bruciata intorno a mio padre. Io voglio un amministratore di sostegno e non un tutore a vita, che lo possa aiutare. Al momento lui non è capace di gestire le sue cose al meglio. È come avere davanti un’altra persona, è completamente debilitato. Ha tanti beni, non siamo ipocriti. Non mi interessa a chi vanno, ma non voglio che qualcuno si approfitti. Se vuole sposare la compagna? Se è lucido, è libero di farlo. Io non ho un bel rapporto con lei. Non mi piace, negarlo sarebbe scorretto. Però, se lui fosse lucido e cosciente… io voglio solo il suo bene. Il 24 dicembre ho provato a chiamarlo, ma senza risposta. Avrò telefonato una trentina di volte a sua sorella, all’autista, a chiunque. La sua compagna mi ha detto che, se volevo fargli visita, potevo prendere un treno. Che papà non era in grado di fare più nulla. Io ho fatto partecipare mio padre al video di Tony Effe e lui mi ha detto “se conosci altri rapper facciamolo anche con loro, fammi da agente”. Poi mi ha chiamato la compagna di mio papà, Sabrina Colle e mi ha detto “la prossima volta parlane anche con me, rendimi partecipe, altrimenti ti fai fregare, lui prende molto di più come cachet”. Per me è inspiegabile come si tiene vicino una persona che gli porta danni e gli allontana le persone che gli vogliono bene”.

Le diffide a Matano: “Evelina ci ha fatto contattare dai suoi avvocati”.

Alberto Matano a La Vita in Diretta da tempo si sta occupando delle dichiarazioni forti di Evelina Sgarbi, dalla quale ha anche ricevuto una diffida. Il conduttore la scorsa settimana si è lamentato dopo l’ennesima comunicazione arrivata dai legali di Evelina: “Stamani ho ricevuto una lettera da Sabrina Colle. Noi facciamo il nostro lavoro e non vogliamo essere presi in giro. Ci siamo anche resi disponibili  darle spazio, inoltre ci siamo solo limitati a riportare le sue parole“.

Ieri la compagna di Sgarbi ha inviato una lettera ad Alberto Matano per ringraziarlo di come ha trattato la delicata situazione di Vittorio e delle accuse della figlia: “Ci tiene a sottolineare come noi abbiamo dato informazioni chiari e bilanciate. Ci fa piacere perché la nostra cifra è proprio questa. Come sapete noi siamo stati oggetto di critiche e siamo stati diffidati (da Evelina)”.

Sabrina Colle, la lettera inviata ad Alberto Matano.

“Alberto, è la “megera” che scrive. La perfida sfruttatrice di chissà cosa e chissà chi, la stratega diabolica che vuole fare terra bruciata intorno perché solo lei possa governare la situazione a suo piacimento, la subdola approfittatrice che vuole negare agli altri la spartizione di un bottino peraltro inesistente, che lo si sappia una volte per tutte invece di fantasticare a sproposito. – ha scritto Sabrina Colle – Questa è l’immagine pubblica che mio malgrado, disdegnando di alimentare in ogni modo il per nulla sacro fuoco del gossip, mi trovo affibbiata da anime piuttosto disperate, non solo quelle che a gettone si esibiscono in favore di platea, anche altre, qualcuna perfino vicina, che tutto sommato non deve pensarla troppo diversamente. Non me ne importerebbe nulla, come nulla me ne era importato prima, se di queste calunnie, contro le quali invocherò d’ora in avanti la tutela sacrosanta della legge a partire dal ricorso alla diffida, non si potesse finire vittime. Non voglio però fare da agnello sacrificale più di quanto non abbia già fatto fino adesso. Così come a suo tempo feci con mia madre e mio padre quando giunsero in prossimità dell’ultimo loro percorso, ho deciso spontaneamente, senza che nessuno mi obbligasse e potesse obbligarmi a farlo, di dedicare totalmente la mia esistenza al recupero di Vittorio. L’ho deciso perché credo che amare davvero qualcuno voglia dire essere disposti anche a dedizioni totali di questo genere, di quelle che annullano completamente la dimensione sociale della propria esistenza, c’è solo una cosa da fare e quella cosa si fa, tutto il resto viene cancellato con un colpo di spugna. Ma se ho fatto una certa scelta è anche nella piena consapevolezza che nessuna altra persona a questo mondo, nessuna, sarebbe stata in grado di dedicarsi totalmente ad assistere Vittorio in tutte le necessità anche più elementari, dall’alimentazione alla sollecitazione psicologica, dal movimento alla pulizia personale, in un modo anche lontanamente paragonabile a quello che sto facendo io. A prova di quanto sono stata disposta a fare per la riabilitazione psicologica di Vittorio, ho perfino cercato di coinvolgere più di una fra le donne che hanno avuto una certa importanza nella sua vita, compresa colei che qualche essere non meglio qualificabile ha tirato in ballo inopinatamente credendo che in tal modo mi si possa ferire, calpestando quindi quello che altre, non io, chiamerebbero “orgoglio femminile”. Nessuno che non sia in cattiva fede potrebbe negare ciò che per chi conosce davvero la situazione, non i cialtroni dalla chiacchiera a vanvera e gli speculatori sulle disgrazie altrui, è sotto la luce del sole, il fatto, cioè, che senza questa mia dedizione totale difficilmente, molto difficilmente Vittorio avrebbe potuto opporre resistenza, oggi ancora debole, ma enormemente rafforzatasi negli ultimi mesi, all’essere in balìa dei suoi spettri. Ma l’ho fatto senza volerlo rinfacciare a nessuno, solo nello spirito di chi voglia guardarsi allo specchio senza provare disprezzo per quanto vede. E nulla in cambio pretendo, meno che mai economicamente, visto che la dedizione è stata totale anche da quel punto di vista, sono io che sto sostenendo nel delicato momento, io, altrimenti non so dove si finirebbe. Ma che da qui si debba passare pubblicamente come la “megera” di cui sopra è qualcosa che mi dà l’idea di dove possa arrivare l’infamia del genere umano. Poco male, mi accontenterò della solidarietà di chi umanamente spregevole non è, e tu, senza conoscermi, hai dato prova di nobiltà e lungimiranza”.

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