LGBT

Roast In Peace è carino, ma i gay sanno farlo meglio

Fabiano Minacci 12/10/2025

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La prima stagione di Roast In Peace di Prime Video è stata oggettivamente molto carina e una ventata d’aria fresca al pari della prima stagione di LOL – Chi Ride è Fuori, ma per una volta diamo a Cesare ciò che è di Cesare: i gay sanno farlo meglio.

To Roast” significa letteralmente “Arrostire” nel senso culinario, ma nel linguaggio americano il termine è usato anche per indicare il gesto di prendere in giro qualcuno in modo scherzoso ma pungente, con battute spesso taglienti o perfide, ma sempre con il consenso di tutti, compresa la vittima, che accetta il gioco e deve incassare senza replicare. Oltre Oceano esiste addirittura il programma Comedy Central Roast dove i vip vanno a farsi “arrostire” dai comici. Un gioco fatto proprio dalla comunità LGBT+, tant’è che RuPaul l’ha fatto suo facendolo diventare una prova in RuPaul’s Drag Race. Insomma, non sarebbe corretto dire che il Roast nasce all’interno della comunità LGBT+, ma è sì vero che proprio la nostra comunità quel gioco lo ha abbracciato e reinterpretato molto bene.

Roast In Peace è carino, ma i gay sanno farlo meglio

Lo abbiamo visto anche in Drag Race Italia sia nella versione classica (con i personaggi “arrostiti” vivi), sia nella versione più macabra, con la commemorazione funebre (proprio come ha fatto Prime Video). A finire nella bara durante l’ultima stagione del programma andata in onda è stata Chiara Francini. E sì, Lina Galore e Silvana Della Magliana – i loro video sono qua sotto – lo hanno saputo fare meglio. Come scritto in questo precedente articolo dove ho riportato tutte le cattiverie che si è dovuta sorbire Selvaggia Lucarelli, Nuzzo, Di Biase, Ferrario, Rapone, Arnera e Rossi sono stati fin troppo buoni… Soprattutto nel caso di Francesco Totti, al quale, come battuta più cattiva, è stato detto che non conosce i congiuntivi.

 

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