Gossip
Raoul Bova, c’è “un sistema progettato per distruggerlo” e spunta un nome e un cognome
Anthony Festa 07/08/2025

Della vicenda di Raoul Bova e dei suoi audio virali se ne sono occupati tutti, i media hanno indagato sul passato di Martina Ceretti e molti quotidiani e settimanali hanno intervistato il suo amico, Federico Monzino, l’uomo che ha passato il materiale a Fabrizio Corona. Gabriele Parpiglia al contrario di molti suoi colleghi non si è concentrato sulle figure di Martina e Federico, ma da subito ha spiegato che c’era dell’altro, qualcosa di precedente alla puntata di Falsissimo e alle rivelazioni di Corona. Parpiglia in uno degli ultimi articoli della sua newsletter ha parlato di un sistema costruito per distruggere Bova e di una vicenda iniziata ben tre mesi fa: “La vicenda Bova va oltre Monzino e la Ceretti. C’è un sistema che aveva progettato di disintegrare l’attore e il mittente dei messaggi ora ha un nome e un cognome: ecco di chi si tratta“.
Raoul Bova: “Un sistema per disintegrarlo”.
Ben prima della puntata del podcast di Corona, Bova ha ricevuto dei messaggi particolari da un’utenza spagnola, che sembravano volerlo “avvisare” o minacciare. Il Corriere ne ha riportati alcuni: “Questa è pesante cavolo, anche con audio che conferma tutto. Nelle mani di Fabrizio diventa una puntata di Falsissimo. Questo te lo giuro, sono già in contatto con lui. Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no? Per il tuo matrimonio, per la tua immagine, per il tuo presente e futuro lavoro… Altro che Don Matteo. Ho dei contenuti fra te e Martina Ceretti che ti farebbero molto male“.
Stando alla ricostruzione del Corriere la sim spagnola sarebbe intestata a un prestanome, ma Gabriele Parpiglia ha fornito qualche informazione in più. Il noto giornalista ha pubblicato lo screen del profilo WhatsApp della persona che ha scritto a Raoul: “Si chiama Cath, o almeno così è salvata nel suo profilo WhatsApp. Il nome completo è Catherina Droga. E sempre sul suo profilo WhatsApp, il paese designato dalla mappatura, è la Spagna. Un profilo Business. È da qui che sono partiti i messaggi contenenti avvertimenti e ricatti in primis per Bova. Questa scheda telefonica è stata usata ad hoc per approcciare con Bova in modo studiato, delinquenziale, programmato e con un obiettivo finale“. Parpiglia ha anche scoperto che l’ultimo accesso di Cath su WhatsApp è stato proprio quando ha scritto all’attore.
Parpiglia ha parlato però di un “sistema per disintegrare Bova” per diverse ragioni, non solo per i messaggi dal sapore estorsivo, ma anche perché qualcuno ha rubato il cellulare di Raoul: “Il punto chiave resta il furto del telefono di Bova. Non c’è stato uno scippo, una dimenticanza in un bar o in viaggio. No. Il ricordo è nitido. Quel cellulare, sparito lo scorso aprile, probabilmente tra le mura di casa“.
Ieri Gabriele ha anche pubblicato degli aggiornamenti sul rapporto tra Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales, che dopo le tensioni iniziali legate allo scandalo degli audio, adesso sembra abbiano ritrovato una sorta di serenità, anche per il bene delle figlie. Insomma, i due ex hanno messo da parte rancori e orgoglio, scegliendo la strada del buon senso.
Infine Parpiglia ha rivelato che ci sarebbe un testimone pronto a parlare e a far saltare questo “sistema” contro Raoul, ma per il momento non ci sono altre informazioni su questa persona.
Intervento delle autorità sugli audio diffusi sul web.
Ieri attraverso un comunicato ufficiale, il GPDP (Garante per la protezione dei dati personali) ha fatto sapere che è stata aperta un’istruttoria in merito agli audio di Raoul Bova pubblicati da Fabrizio Corona a Falsissimo e diffusi sui social: “Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un’istruttoria a seguito della diffusione dell’audio, o di estratti della conversazione privata, dell’attore Raoul Bova al fine di accertare eventuali violazioni della normativa privacy e delle Regole deontologiche dei giornalisti. L’audio, diffuso senza consenso, proviene da una conversazione privata via chat tra l’attore e un soggetto terzo. Il contenuto è stato successivamente rilanciato sui social, spesso accompagnato da post, video e vignette dal tono ironico o denigratorio, ottenendo un’ampia risonanza mediatica. L’Autorità – intervenuta a seguito del reclamo dell’attore – ha inoltre emesso un avvertimento nei confronti di tutti i potenziali utilizzatori dell’audio o di contenuti estratti dalla conversazione privata dell’attore, ribadendo che la loro ulteriore diffusione potrà comportare l’adozione di ogni provvedimento ritenuto opportuno, anche di carattere sanzionatorio“.
E di questi audio ha parlato anche colui che li ha passati a Corona, Federico Monzino, che in un’intervista rilasciata al settimanale Chi ha dichiarato di essere dispiaciuto ed ha aggiunto che mai si sarebbe immaginato un eco del genere: “Sinceramente non avrei mai pensato che i messaggi potessero diventare un trend su TikTok, è assurdo, così come non avrei immaginato che la vicenda avrebbe assunto una dimensione così ampia. È stato un errore da parte nostra, e mi dispiace profondamente che la situazione sia degenerata in un qualcosa di pubblico che ha travolto le persone coinvolte e la loro vita privata“.
Non si immaginava che questi audio avrebbero fatto il giro del web? Ma come? Non era forse lui che li voleva passare a Corona per far “diventare popolare” Martina? Quindi era consapevole che il materiale che aveva in mano sarebbe stata una vera e propria bomba di gossip e che quindi della vicenda (audio compresi) ne avrebbero parlato tutti.