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Rai sulle dichiarazioni di Pier Silvio: “Affari Tuoi induce ludopatia? Solo quando straccia la concorrenza”

Fabiano Minacci 19/07/2025

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Le parole che Pier Silvio Berlusconi ha usato per descrivere Affari Tuoi durante la presentazione dei Palinsesti Mediaset hanno fatto molto discutere. Parlando con la stampa aveva infatti associato il programma al gioco d’azzardo, domandandosi ad alta voce se fosse giusto che “la Rai mandi in onda un programma vicino al gioco d’azzardo?“. Una provocazione rilanciata pochi giorni dopo da Gerry Scotti: “Da noi non basta tirare una monetina per vincere, a La Ruota della Fortuna chi arriva in fondo lo merita. Affari Tuoi invece assomiglia molto di più a una riffa, si avvicina alla ludopatia“.

Affari Tuoi è davvero un gioco che induce alla ludopatia? A rispondere è stato al Corriere della Sera il buon Giampaolo Rossi, Amministratore Delagato di Rai, che ha detto: “Affari Tuoi induce alla ludopatia? Solo quando straccia la concorrenza“. MIC DROP.

Affari Tuoi va in onda da vent’anni e non c’entra niente con la ludopatia dato che può essere paragonato, se proprio dobbiamo trovare qualcosa di simile, a Il Mercante In Fiera. Si tratta di un semplice gioco basato sulla fortuna e sulla capacità di persuasione del “dottore” o del “mercante”, che fanno offerte e proposte per mettere alla prova il concorrente.

Rai, Giampaolo Rossi: “Alcuni talenti vanno, altri arrivano”

I talenti che se ne sono andati? Molti altri sono arrivati. Il mercato tv è dinamico (…) In Rai cerchiamo competenza. E gli ascolti ci danno ragione. Stefano De Martino è stata una scommessa vinta quando nessuno ci credeva e rappresenta un’idea moderna dell’intrattenimento televisivo. E Carlo Conti ha fatto un Sanremo da record“. Sulla Rai ha poi aggiunto: “I famosi esperti prevedevano il crollo dei nostri ascolti in seguito ad alcuni addii. Invece le reti generaliste Rai nei primi cinque mesi 2025 hanno avuto il miglior share da 10 anni a questa parte. Siamo, con numeri da record, la prima fonte informativa degli italiani“.

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