LGBT
Ragazzi gay picchiati in un fast food: il video che ha permesso l’arresto degli aggressori
Anthony Festa 07/08/2025

Tra le tantissime aggressioni omofobe denunciate quest’anno in Italia, c’è anche quelle avvenuta lo scorso 26 aprile a Catania, quando tre giovani hanno picchiato dei loro coetanei, colpevoli di aver fatto “discorsi di natura omosessuale”. Seduti al loro tavolo in un fast food situato in piazza Alcalà, tre ragazzi tra i 18 e i 24 anni hanno iniziato a chiacchierare della serata appena conclusa, quando un gruppetto di bulli si è avvicinato loro intimandogli di smetterla di parlare: “Fate vomitare, basta parlare di queste schifezze, noi stiamo mangiando e non vogliamo sentire questa roba“. Dopo le parole i tre omofobi sono passati alle offese e alle mani, con lanci di sgabelli, sedie, caschi, pugni e schiaffi, solo l’intervento di una ragazza che ha spruzzato dello spray al peperoncino – rendendo l’aria irrespirabile – ha fermato l’aggressione. I tre ragazzi vittime del pestaggio poi sono stati portati in ospedale, dove hanno ricevuto le cure per le contusioni e una prognosi tra i 7 e i 21 giorni.
Individuati i tre ragazzi responsabili dell’aggressione.
Dopo delle indagini, le forze dell’ordine hanno individuato i responsabili dell’aggressione e a distanza di tre mesi dall’accaduto hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di un 21enne e un 19enne, che sono stati accusati di violenza privata, lesioni e reati aggravati dalla finalità della discriminazione omofoba. Il terzo giovane non ha ancora compiuto 18 anni e per questo motivo la sua posizione è al vaglio della Procura per i minorenni di Catania. Il gip per i due maggiorenni ha disposto l’obbligo di dimora dalle 21 alle 6 del mattino, al 21enne il provvedimento è stato recapitato in carcere, visto che in questi mesi è finito in cella per altri reati (insomma, una bella personcina).
La Polizia è riuscita a scovare i tre omofobi grazie alle testimonianze delle vittime e soprattutto alle immagini delle telecamere di videosorveglianza del fast food, che sono anche state rese pubbliche. E proprio nel video che circola on line si vede l’intervento della ragazza, che con uno spray al peperoncino ha messo in fuga i tre delinquenti.
I magistrati che si occupano del caso hanno fatto sapere: “La matrice omofoba, basata sull’orientamento sessuale delle vittime è emersa in virtù della collaborazione delle persone sentite e di quelle persone offese, che – si legge nel documento della Procura – non hanno riportato conseguenze più gravi grazie all’intervento di una ragazza presente nel locale, che spruzzando in aria lo spray al peperoncino ha reso l’ambiente irrespirabile, e di un operatore ecologico, che ha bloccato uno degli aggressori intento a colpire un ragazzo con un casco“.
L’Italia non ha un problema di omolesbobitransfobia ma tre giovani catanesi sono stati aggrediti all’interno di un fast food perché parlavano “come omosessuali”.
Calci, pugni, schiaffi, e addirittura un casco usato come arma. pic.twitter.com/MFFkmn7Qaa
— Possibile (@PossibileIt) August 6, 2025