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Pinna: la prima mossa dopo l’accusa di truffa e la sparizione dai social

Fabiano Minacci 08/08/2025

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Andrea Pinna, dopo lo scandalo emerso grazie a Grazia Sambruna riguardo a una presunta truffa ai danni delle sue fan, è tornato in attività. O, per lo meno, a essere tornato operativo è il suo staff. Secondo un aggiornamento della giornalista, infatti, dallo scorso lunedì sono arrivati i primi “timidi rimborsi” richiesti dalle fan, che nella migliore delle ipotesi avevano ricevuto dei prodotti falsi e, nella peggiore, nulla.

Non ricordo se l’ho già detto, in caso scusate la ripetizione, ma da lunedì stanno arrivando i primi timidi rimborsi da parte dei ‘collaboratori’ di Andrea Pinna alle sue oche” – ha scritto Grazia Sambruna su X – “Piano piano ritrovano le penne. Speriamo non sia solo un exploit. Comunque resta una CURIOSA COINCIDENZA“. L’allusione, ovviamente, riguarda il fatto che questi rimborsi stiano arrivando proprio ora, probabilmente anche grazie allo scandalo da lei portato alla luce.

Pinna, cosa gli era successo

Ma cosa era successo ad Andrea Pinna? Molto semplice: l’influencer, secondo quanto raccolto da Sambruna, avrebbe ricevuto dalle sue fan, un gruppo di 45 persone, circa 36 mila euro in cambio di oggetti di lusso venduti a prezzi stracciati. Queste donne però, dai 30 ai 60 anni, avrebbero ricevuto “chincaglieria da discount” e per questo motivo da tempo “cercano di renderla al mittente, invano“. Ad altre è andata pure peggio e non avrebbero ricevuto niente. “Moltissime altre, non vedendo arrivare nulla (nonostante i 50-90 giorni promessi per la spedizione con l’opzione ‘Soddisfatti o rimborsati’), hanno tentato di annullare l’ordine, ottenendo solo fantasiose scuse da parte di Pinna che, col senno di poi, sembra aver cercato di tenersele buone, finché possibile“. Ora Pinna pare stia facendo i primi rimborsi.

L’ultima vendita Pinna pare l’abbia fatta in data 8 luglio, poi è sparito e ha smesso di rispondere a tutte le clienti. Alcuni suoi vecchi amici hanno così raccontato a Sambruna: “Andrea è perso, perso perso. Mi scrive ogni tanto solo per chiedermi soldi. Sempre 100 euro tramite PayPal. Ho smesso di rispondergli perché purtroppo so riconoscere quando una persona non vuole farsi aiutare”.

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