Pazza di Loredana Bertè elogiata dalla sala stampa: “Miglior pezzo!”, “Energia pura!”, “Podio subito!”
16 Gen 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti
Gli over nel bene e nel male hanno avuto i giudizi più ficcanti da parte della sala stampa del prossimo Festival di Sanremo. Se da una parte i Ricchi e Poveri sono stati massacrati, dall’altra Loredana Bertè con Pazza è stata applaudita da tutti.
Ricchi e Poveri stroncati dalla stampa: “Ingiudicabile!”, “Cringe!”, “Patetici!” https://t.co/pJS9MH1pga #Sanremo2024
— BICCY.IT (@BITCHYFit) January 15, 2024
Pazza, non a caso, è stata la canzone più votata da parte della sala stampa su tutte e trenta quelle in gara.
Il Fatto Quotidiano ha parlato di “rock italiano di qualità“; Il Sole 24 Ore ha etichettato il brano come “il migliore ascoltato” ovvero “una cavalcata post rock costruita su un riff che ricorda gli ultimi Smashing Pumpkins e un ritornello che è un po’ una variazione sul tema di Dedicato A“. All Music Italia ha sottolineato la tematica “attuale per quel che riguarda il suo vissuto, anche nel fatto che, dopo anni in cui la si giudicava una pazza, oggi è tornata ad essere amatissima e seguita“. Per Davide Maggio è “diretta e dal testo viralizzabile”, mentre le pagelle di TvBlog e Vanity Fair sono da TEN TEN TEN ACROSS THE BOARD.
Pazza di Loredana Bertè, le due pagelle più belle
“Questa è una delle prime sorprese di questi ascolti in anteprima. Pazza è un brano immediato, potentissimo. “Io sono pazza di me, mi sono odiata abbastanza” e ancora “Prima ti dicono basta sei pazza e poi, poi ti fanno santa”. La canzone diventerà uno dei pezzi simbolo della sua carriera. Dopo “Cosa ti aspetti da me”, era difficile tornare con un altro brano così convincente. E invece è successo. Energia pura, un vero ruggito”. TvBlog.
“Mamma mia che pezzone! È Non sono una signora 4.0. Loredana canta con tutta la sua grinta: «Io sono pazza di me di me / E voglio gridarlo ancora». Viene da risponderle: «Noi siamo pazzi di te di te / E vogliamo gridarlo ancora». Podio subito, o almeno il premio della critica, per questo testo che è un inno supercontemporaneo all’indipendenza e all’autodeterminazione”. VanityFair.