Musica

Paola Iezzi: “I cantanti maschi possono anche ruttare, a noi donne chiedono otto ottave”

Anthony Festa 24/11/2025

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La disuguaglianza di genere non ha confini e riguarda anche contesti come quello dell’industria discografica e a fare luce sulla disparità di trattamento e di aspettative tra artisti maschi e artiste femmine c’ha pensato Paola Iezzi.

La cantante la scorsa settimana per Casa Metatron presso l’Ostello Bello Milano Duomo ha incontrato i fan e in compagnia di Filippo Ferrari, ha raccontato i suoi esordi, il suo viaggio nella musica, le sue ispirazioni e i suoi progetti.

Tra le tante cose Paola Iezzi ha detto quanto alle donne siano richieste abilità vocali alla Mariah Carey per essere considerate delle brave cantanti, mentre per i loro colleghi uomini l’asticella si abbassa notevolmente: “Ho registrato e lavorato anche in Svezia. Una cosa incredibile che mi è successa lì, è che di colpo, andavo negli studi di registrazione e mi dicevano: «Che bella voce che hai!», che è una cosa che non avevo mai sentito dire nei miei confronti. Anche perché, in Italia, se non hai otto ottave di estensione e non canti come la Sirenetta non sei un cantante! Sì è vero ed è una roba strana, soprattutto se sei donna. Gli uomini possono anche fare i rutti… “lasciatemi sfogare”. E quindi mi dicevano: «Hai un tono di voce molto pop, a tune of voice very pop». E io ero tutta felice perché, in realtà, è sempre quello che ho voluto fare, quell’approccio lì in studio, cantando in quel modo pop“.

Impossibile darle torto e questo non riguarda solo la tecnica vocale, ma anche le esibizioni e i tour, per gli show delle donne si analizzano outfit, scenografie, presenza scenica, coreografie, invece per i maschi si grida al miracolo quando entrano in scena con i vestiti puliti.

Dopo aver ricordato della sua esperienza svedese e aver sottolineato le alte aspettative che nel nostro paese ci sono sulle artiste donne, Paola Iezzi ha cantato anche alcuni suoi singoli, tra cui Club Astronave, un bel pezzo dance pop uscito esattamente un anno fa.

Video: @AleLeo

Paola Iezzi, Club Astronave: il testo.

Questa musica che parte dalle casse
Non mi fa capire niente
Ho voglia di ballare, di ballare, di ballare
I tuoi occhi sono disco balls nella notte
Con i piedi scalzi sulla terra rossa di Marte
In cerca di un amore, un amore che fa male
Ma una lacrima mi scioglie il trucco sulle guance
Mi riporta giù, giù, giù, giù

Amore, ti verrò a cercare
Mentre tutti ballano
Nel club astronave

Non ricorderai nemmeno chi sei
Su questa canzone hai preso il mio cuore
È un suono, è uno show elettrico
È la soluzione, il male minore
Banditi nella notte, è una follia
Segui l’istinto e portami, portami via
Comete che non lasciano una scia
Su questa canzone hai preso il mio cuore
È un club astronave

Quest’onda mi travolge, ma il volume
Fa tremare le pareti
Ora ho voglia di cantare, di cantare, di cantare
Anche oggi suona I Will Survive nella notte
Con le mani verso il cielo prego Dio e questa sorte
In cerca di un segnale che aprirà tutte le porte
Ma una lacrima mi scioglie il trucco sulle guance
Mi riporta giù, giù, giù, giù

Non ricorderai nemmeno chi sei
Su questa canzone hai preso il mio cuore
È un suono, è uno show elettrico
È la soluzione, il male minore
Banditi nella notte, è una follia
Segui l’istinto e portami, portami via
Comete che non lasciano una scia
Su questa canzone hai preso il mio cuore

E vedo te nell’ombra
Nascosto tra la folla
E torna la mia voglia

Non ricorderai (Non ricorderai) nemmeno chi sei
Su questa canzone hai preso il mio cuore
È un suono, è uno show (È un suono, è uno show) elettrico (Elettrico)
È la soluzione, il male minore
Banditi nella notte, è una follia
Segui l’istinto e portami, portami via
Comete che non lasciano una scia
Su questa canzone hai preso il mio cuore
È un club astronave (È un club astronave)

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