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Ondina è il cane di Ornella Vanoni: parla la manager

Fabiano Minacci 24/11/2025

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Veronica De Andreis è stata negli ultimi otto anni la manager di Ornella Vanoni. Un rapporto che col tempo si è evoluto in amicizia, tant’è che Ondina, il cane della cantante rimasto orfano, ora vive da lei.

È qui in casa con me. Anche io, come Ornella, ne sono innamorata”, ha dichiarato al Corriere della Sera. E alla domanda diretta se Ondina rimarrà a vivere con lei, ha rivelato: “Ora vedremo. È talmente amata che non ci saranno problemi. Io e Ornella quando parlavamo a lei o anche solo di lei, avevamo un linguaggio ad hoc, fatto di vocaboli ma anche di un tono di voce che cambiava. Diventava una ragazzina”. Ondina però non rimarrà a vivere con Veronica De Andreis, ma l’adotterà il nipote di Ornella Vanoni, Matteo Ardenzi.

Ornella e Veronica, come ha raccontato la manager, si sono conosciute “Grazie a una amica comune che ci ha presentate, pensando che fossi la persona adatta per fare questo lavoro così particolare. All’inizio è stato anche piuttosto faticoso imparare a starle dietro. I nostri erano due caratteri forti che avevano bisogno di confrontarsi ma che, a volte, si scontravano anche“. (…) “Ornella mi diceva che la trattavo come una bambola. Ma questo perché sceglievamo assieme tante cose, come si dovesse vestire, che impegni prendere. Mi prendevo cura di lei e ideavamo tanti progetti. Era una donna estremamente curiosa e intelligente. Scambiavamo tante opinioni“.

Ondina è il cane di Ornella Vanoni: parla la manager

Sempre al Corriere della Sera, l’ex manager ha aggiunto: “Il cinema era una sua grande passione, così come la musica, la letteratura e anche la politica: era molto informata su quello che accadeva nel mondo, leggeva ogni giorno due o tre quotidiani. E amava molto la sua Milano, per le opportunità che offriva“. Veronica De Andreis ha poi concluso: “Era consapevole di tutto l’amore che la circondava ed era estremamente felice per tutto l’amore che riceveva. Era una delle donne più desiderate in assoluto, anche dai ragazzini che la prendevano d’assalto ovunque. Negli ultimi tempi avevo sperimentato anche la fase bodyguard, dovevo tenerli a bada. Del resto lei ripeteva che la vita è l’arte dell’incontro. Era molto socievole e aperta“. (…) “È tutto molto strano, mi sento confusa, non realizzo ancora molto bene. Per me era anche una cara amica“.

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