Olesya Rostova ipnotizzata in tv svela cosa ricorda della sua infanzia

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Non sappiamo ancora la vera identità di Olesya Rostova e la ragazza fino ad oggi non ha fornito troppe informazioni sui suoi primi anni di vita. Olesya ha raccontato solo di ricordare un viaggio in treno e poi il periodo passato insieme alla nomade a chiedere l’elemosina davanti ad una chiesa, prima che gli agenti la portassero in orfanotrofio. Ieri nel programma russo ‘Lasciali Parlare‘ la Rostova si è fatta ipnotizzare da uno specialista, per riuscire a ricordare la sua infanzia, ma pare che non abbia menzionato l’Italia. La ventenne ha parlato di uno zaino, di “altri bambini” e ha detto di ricordare dei momenti di giochi: “Sono in una casa sto giocando e sono così felice“. Insomma, per adesso nulla di così particolare che possa aiutare a capire chi è davvero.



Fortunatamente stasera nello show russo comunicheranno la verità, sapremo quale delle madri in attesa è davvero quella di Olesya (pare che Piera Maggio e il suo avvocato sappiano già tutto). A meno che prima questo conduttore non si inventi nuovi trucchetti, perché non mi stupirei tirasse fuori la macchina della verità.



Il racconto di Olesya Rostova.

“Già quando avevo cinque anni avevo capito che ero sola e che aspettavo i miei genitori ma consideravo che quella nomade non era la mia mamma e pensavo che no, non è lei, non è la mia mamma. Loro però mi trattavano con rispetto.

Ricordo un viaggio in treno. La mattina dopo siamo arrivati nella loro casa e sono rimasta con loro. Ricordo con certezza che sono rimasta per tutto l’inverno insieme a loro. Mi hanno rapita e mi hanno fatto chiedere l’elemosina”.