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Milly Carlucci sugli ascolti di Ballando e di Tu Si Que Vales

Anthony Festa 28/09/2025

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Con il ritorno di Ballando Con le Stelle e Tu Si Que Vales si è riaccesa la sfida degli ascolti del sabato sera. Un anno fa lo show di Rai Uno ha debuttato con il 25% di share, contro il 28,5% di quello di Canale 5, ma a fine stagione Ballando ha battuto di un soffio la concorrenza (25,87% di share, contro il 25,21% di Tu Si Que Vales). Ieri sera le esibizioni dei ballerini vip sono state seguite da 2.994.000 spettatori con il 23% di share (qui i dati dei debutti di tutte le venti edizioni di Ballando), mentre i playbalck dei giurati e le performance dei concorrenti di Tu Si Que Vales hanno interessato 4.024.000 spettatori con il 28.5% di share. Milly Carlucci però non sembra troppo interessata ai risultati della concorrenza, non lo era un anno fa e non lo è adesso.

Milly Carlucci parla degli ascolti di Ballando Con le Stelle e della concorrenza.

Coerente rispetto al passato, Milly Carlucci in un’intervista rilasciata a Bubino Blog ha dichiarato di non essere spaventata dalla concorrenza (in particolare La Ruota della Fortuna e dalle novità di Tu Si Que Vales) e ha aggiunto che la “gara degli ascolti” non ha molto senso, perché quando due programmi hanno dei buoni risultati, allora vincono tutti: “Non ricordo di aver mai fatto un programma senza concorrenza. Ho sempre pensato a fare il meglio per il programma e nel tempo devo dirti che la concorrenza aiuta a non sederti mai sugli allori, a non fare il copia e incolla dell’anno prima. È chiaro che nell’atmosfera da guelfi e ghibellini tipicamente italiana si grida alla vittoria o alla sconfitta di un programma per mezzo punto di share, ma è una versione divertente, direi da bar dello sport o della tv. Se due programmi fanno ascolti alti, come noi e Tu Sì Que Vales lo scorso anno, hanno vinto tutti: conduttori, autori, canali, aziende”.

La conduttrice ha anche spiegato come mai è tra i pochi volti Rai a non apparire mai su Canale 5: “Se non mi invitano o se è per fedeltà alla Rai? Entrambe le cose . Più che altro è un fedeltà professionale all’azienda che ti dà fiducia, non credo sia giusto farle concorrenza andando in programmi del maggiore competitor. È come se un giocatore della Roma andasse improvvisamente a giocare una partita con la Lazio o del Milan con l’Inter a campionato in corso. Poi possono esserci situazioni particolari che possono essere valutate“.

La Rai dovrebbe premiare questa fedeltà almeno con la co-conduzione di…

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