Mengoni con la gonna, Vannacci lo prende in giro: “Risatina sotto i baffi, è un’imposizione”

01 Mar 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

vannacci mengoni

Il Generale Roberto Vannacci è tornato a lamentarsi della comunità LGBT+ che a suo dire sarebbe troppo invadente (“Ce l’ho con l’ostentazione. Una volta l’anno, va bene; tutti i giorni, con una pressione continua, dà fastidio a molti“); e ha preso in giro anche Marco Mengoni che sul palco del Festival di Sanremo si è presentato con una gonna.

“Mi hanno mandato la foto di Mengoni. Quando si vede un uomo con la gonna e non siamo in Scozia e non è Carnevale, ci si fa una risatina sotto i baffi. Non è libertà artistica, è un’imposizione”.

Secondo Roberto Vannacci, infatti, il Marco Mengoni mandato al Teatro Ariston con la gonna sarebbe frutto di una “strategia ben precisa” organizzata presumibilmente da qualche “lobby gay”.

“C’è una strategia ben precisa. Si comincia con la desensibilizzazione: si vaccina il mondo inondandolo di immagini di omosessualità, in modo che non sia più percepita come una cosa strana”.

Quindi l’omosessualità è una cosa strana per lui? Ma non è finita qui. Sempre fra le pagine del Corriere, Vannacci ha aggiunto: “Quando mi dicono che gay e lesbiche si nasce, non sono del tutto d’accordo. I condizionamenti sociali sono importanti“. Qualcuno gli ricordi che esistono gay anche in Paesi dove è illegale esserlo e lì sono sicuro che non ci sia nessun “condizionamento sociale” che spinga un ragazzo o una ragazza a essere omosessuale. A meno che non gli venga fatto credere che la lapidazione e la pena di morte sia cool.

Vannacci ha poi continuato: “Vogliono sfasciare la famiglia i gruppi di potere. Le lobby. I gruppi di pressione sui vari temi, dai gay all’ideologia green“; e ancora: “Io contro il patriarcato? Ma dove lo vede in Italia questo patriarcato?“. Praticamente non vede il patriarcato ma vede le lobby gay che non sono riuscite neanche a far approvare una legge contro l’omofobia. Già. 

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