LGBT
Malgioglio deluso da Fabio Canino: “Parla male di me, attacco infelice”
Anthony Festa 14/07/2025

Fabio Canino durante un’intervista concessa a Il Messaggero ha parlato di “nuovi raccomandati” in Rai che alla presentazione dei palinsesti l’hanno fatto fatto sorridere per la loro voglia di stringere amicizie e alleanze. Il giurato di Ballando Con le Stelle ha poi dichiarato che i gay che vanno avanti meglio sulla tv pubblica sono quelli di “regime”, gli omosessuali rassicuranti nel loro essere “riconoscibili e caricaturali”. Il giornalista a quel punto ha chiesto a Canino se Cristiano Malgioglio potesse rientrare in questa sua descrizione e Fabio ha risposto di sì. A 24 ore da questa intervista è arrivata anche la replica del cantante di Mi Sono Innamorato di Tuo Marito.
Cristiano Malgioglio replica a Fabio Canino: “Mi spiace abbia parlato male di me, dal vivo è tutto bacio e abbracci”.
In un’intervista rilasciata a Giuseppe Candela per Il Fatto Quotidiano, Malgy si è detto deluso dalle parole del collega, che invece quando lo incontra è molto carino e educato. Cristiano si è anche tolto di dosso l’etichetta di gay di regime ed ha sottolineato di non essersi mai nascosto. Non è mancata una frecciatina sulle palette alzate (riferimento chiaro alle palette che Canino usa a Ballando Con le Stelle).
“Mi dispiace abbia parlato male di me, mi attacca con una battuta infelice. Ogni volta che ci vediamo è sempre carino, baci e abbracci, non me lo aspettavo. Forse nota che all’improvviso faccio più cose di lui? Faccio le cose che mi piacciono. – ha dichiarato Cristiano Malgioglio a Il Fatto Quotidiano – Non sono un gay di regime, io sono un artista e sono un uomo, le mie tendenze sono quelle che porto addosso e non ho mai nascosto il mio orientamento. Io la paletta la alzavo vent’anni fa nei programmi di Rai1, lui alza la paletta ancora oggi. Mi definisce caricaturale ma se lui indossasse i miei abiti non avrebbe la stessa credibilità ed eleganza. Non sono mai volgare. Io sono sempre stato così, sono sempre stato Cristiano”.
Sui gay che devono essere “giullari di corte” per lavorare meglio in Rai non sono molto d’accordo, in questi anni sono diverse le persone apertamente non etero che hanno collaborato o condotto programmi sulla tv pubblica, da Alberto Matano, Pino Strabioli a Vincenzo Schettini. Forse però sia in Rai che in Mediaset manca un po’ di rappresentazione LGBTQ nelle serie/fiction che producono, su questo aspetto si potrebbe fare, molto, molto di più.