Mahmood scatena una grossa polemica con le sue ultime dichiarazioni

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Mahmood oggi ha festeggiato il disco d’oro di Dorado ed ha anche rilasciato un’intervista ad Andrea Conti per Il Fatto Quotidiano. Il cantante di Rapide (e la mia mente vola subito alla Favolosa) è uno dei più amati dalla comunità di Twitter, ma oggi questa love story si è incrinata a causa di alcune dichiarazioni che Mahmood ha fatto sui social e su uno scivolone di Guè Pequeno.



“La verità è che questi social sono un’arma a doppio taglio. Io sono il primo che li utilizza, ma perché devo anche lavorare su quei canali, però la cosa negativa è che comunque in questi ultimi anni si è creato un cortocircuito.

Tutti devono trovare il lato negativo delle cose, il dover giudicare e criticare sempre e prescindere. Anche il politically correct credo stia prendendo una piega un po’ ‘bad’, brutta nel senso che non si può fare né dire più nulla. Come è successo, ad esempio, ai vari rapper che per qualsiasi cosa dicano sui social vengono criticati duramente. È come essere processo ogni tre secondi, quindi per un’artista i social rappresentano una chiusura, non sei libero di dire quello che pensi al 100%. Tornando ad Elodie, il caos che si è creato è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In questo caso si parlava di politica, ma le critiche si riversano anche sul lato artistico. Come, ad esempio, quando il Guè ha parlato di diversi artisti (scrisse sui social alcune frasi come ‘Vedere un rapper che va in giro vestito da donna con la borsetta mi fa ridere’, ndr), ha espresso solo un suo punto di vista.



Non mi permetto mai di scrivere ciò che penso sui social. Uno perché non me l’ha chiesto nessuno e la seconda cosa invece me l’ha fatta notare mia madre. Anche se devi fare un complimento c’è gente che quando legge frasi come ‘come sei dimagrita’ o ‘che bella che sei’ non la vede come una cosa positiva. Sui social tutto si amplifica e in negativo”.

Su Twitter Mahmood è finto in trend topic, con centinaia di tweet contro di lui e anche in questo caso è partita la fastidiosissima ondata del ‘cancelled’. Personalmente non capisco tutto questo accanimento, visto che quando ho osato criticare le affermazioni del cantante sui coming out sono finito al centro di una valanga di odio mai vista prima.



“Specificare se sono fidanzato con una ragazza o con un ragazzo significa già creare una distinzione. – ha dichiarato Mahmood – L’idea stessa del coming out è un passo indietro perché presuppone il bisogno di dividerci tra etero e omosessuali.”

Gli articoli in cui esprimevo civilmente la mia posizione su quelle dichiarazioni hanno infastidito i fan del cantante (e forse Mahmood stesso visto che in quei giorni ha anche smesso di seguirmi), io però a differenza di mezza Twitter e di certi fan-atici continuo ad apprezzare la musica del vincitore di Sanremo. Andrò ai suoi concerti (ho già comprato i biglietti) e cerco di scindere l’artista dalla persona e di rispettare le sue opinioni, che anche sull’omofobia e sui coming out sono nettamente diverse dalle mie. Il “cancelled” non fa altro che confermare l’idea che Mahmood ha dei social, ricordiamo invece che con le persone si può dialogare.