Lorenzo Fragola parla di Fedez, Sanremo e X Factor: “Ho avuto attacchi di panico”

04 Mar 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

lorenzo fragola

Sono passati esattamente 10 anni da quando Lorenzo Fragola ha vinto X Factor e di recente, come ripreso da GossipeTv, ha rilasciato un’intervista fra le pagine di Repubblica dove ha parlato della sua esperienza televisiva, di Sanremo e di Fedez, suo coach nel talent e suo manager.

“Dopo X Factor ho avuto gli attacchi di panico, Fedez non mi ha aiutato. Il 90% di chi esce da un talent finisce in terapia”.

Lorenzo Fragola ha tenuto Fedez come manager per soli quattro mesi, per poi interrompere la collaborazione. “Ho fatto scelte di testa mia che evidenziavano come non avessi né voglia di denaro, né di successo, né di imparare“.

Nel 2016 il cantante ha preso parte al Festival di Sanremo con il brano Infinite Volte (che si è classificato al quinto posto). Un’esperienza di cui non ha un bel ricordo.

“Mi ritrovai in gara al Festival di Sanremo a soli 19 anni, subito dopo X Factor. Ero stato in studio di registrazione una volta. Non sapevo neppure cosa stessi facendo. Ma la minaccia che si prospettava da parte di chi lavorava con me in quel periodo suonava più o meno così: ‘Se non vai a Sanremo rischi di non poter fare questo lavoro a lungo termine‘. Mettetevi nei panni di un diciannovenne, che avrei dovuto fare?”

Lorenzo Fragola all’epoca rifiutò l’offerta per una pubblicità di un’automobile, così come quella di pubblicare un libro.

“Ho detto ‘no’ molto spesso e questo atteggiamento poco accomodante ha scoraggiato sicuramente le persone a lavorare con me. Ricordo, ad esempio, che mi avevano offerto un sacco di soldi per fare la pubblicità di una macchina ‘perché non era giusto’, ho detto di no a un libro della Mondadori, mi sono staccato da un manager pazzesco come Fedez (era il suo giudice a X Factor, ndr) dopo soli 4 mesi… Insomma ho fatto delle scelte di testa mia, che evidenziavano come non avessi né voglia di denaro né di successo né di imparare. Non ho mai trovato una direzione unica, non ho mai detto a me stesso ‘voglio essere questo tipo di artista’. Insomma ho sempre vissuto in conflitto. Quindi è naturale che potessi risultare antipatico ad un team di lavoro”.

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