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Kessler, le lettere d’addio alle amiche. “Si sono addormentate mano nella mano”
Fabiano Minacci 18/11/2025

Carolin Reiber, Bibi Johns e Uschi Ackermann: sono queste le amiche di sempre di Alice ed Ellen Kessler che il giorno della loro morte hanno ricevuto le loro lettere d’addio.
Alle tre donne, tutte più o meno loro coetanee, le gemelle hanno inviato anche dei doni, i loro gioielli più cari, lasciati in eredità. I testi completi delle missive sono rimasti privati, ma alcune frasi sono trapelate. “Amiche care, non siate tristi, ci rivedremo sulle nuvole!“, avrebbero scritto. A Carolin Reiber hanno poi scritto: “Addio Cary, ci rivediamo al settimo cielo!“. Lei ai media tedeschi ha poi commentato: “Sono triste, ma so anche che è quello che avevano sempre voluto“.
“Siamo grate che esista l’aiuto a morire. Ci ha sicuramente risparmiato tante sofferenze. Siamo nate insieme, moriremo insieme. Non essere triste“, hanno scritto a Bibi Johns che ha dichiarato: “Entrambe avevano problemi di cuore, avevano perso il gusto e l’olfatto; Ellen aveva avuto una ischemia meno di un mese fa. Era stata ricoverata a Monaco ma poi aveva rifiutato di restare in ospedale. Da circa un anno non era più contenta della vita che faceva, di come si sentiva“. Con Bibi Johns si erano viste a cena tutte e tre meno di dieci giorni fa. “Erano tranquille, non mi hanno parlato della loro intenzione, ma ho avuto la netta impressione che non volessero più vivere“. Uschi Ackermann, che con Carolin Reiber era andata al Circo Roncalli insieme alle Kessler in quella che è stata a tutti gli effetti la loro ultima apparizione pubblica, ha dichiarato: “Mi sono detta che non dovevano essere in grande forma, le ho trovate molto più tranquille del solito, e anche più riservate, più silenziose“.
Le due gemelle si sono addormentate insieme, mano nella mano, così come hanno sempre voluto fare. La portavoce dell’associazione che le ha aiutate con il suicidio assistito, Wega Wetzel, ha raccontato a La Repubblica che “al momento della morte sia il legale sia il medico erano presenti. È il medico a preparare l’infusione, ma deve essere rigorosamente il paziente a girare la valvola perché le venga iniettata. Lì hanno chiesto alle gemelle per un’ultima volta se avessero ben chiaro cosa stessero per fare, se lo volessero davvero. E hanno fatto una prova tecnica con la soluzione salina. Soltanto dopo questa ennesima procedura, dopo essersi sincerati fino in fondo della loro ‘libera e responsabile decisione’, le Kessler hanno potuto iniettarsi la dose letale. La morte in questi casi avviene subito per arresto cardiaco. A quel punto, una volta accertata, viene chiamata la polizia“.
In Italia le gemelle Kessler non avrebbero potuto farlo. Uscire di scena a 89 anni, insieme, sul letto di casa, con una potente dose di anestetico e accanto un medico e un legale. In Italia loro sarebbero stati processati pic.twitter.com/JPDltIHBdL
— Tg3 (@Tg3web) November 18, 2025








