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Influencer a Venezia 2025: chi non le vuole e chi le difende

Fabiano Minacci 12/09/2025

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La presenza delle influencer alla Mostra del Cinema di Venezia è da anni al centro del dibattito fra chi le attacca perché sostiene che non dovrebbero esserci e chi invece le difende perché crede che sia un loro diritto stare lì.

Come se fossimo in un dibattito di Ciao Darwin, a rappresentare la categoria dello #StateveneACasa c’è Karina Cascella, in prima fila ogni anno contro qualsiasi influencer che mette un piede su quel tappeto. “Le influencer italiane che senza vergogna vanno a Venezia, alcune invitate dagli sponsor, altre pagando pur di essere lì e sfilano come se fossero star internazionali, ammiccano, se la tirano fino a spezzarsi su quei tacchi” – ha scritto su Instagram – “Postano video anche del pettine che usano prima di andare a fare la loro becera figura sul tappeto rosso. E ogni anno è sempre peggio. E io mi domando sempre da dove prendano il coraggio. Fine di una storia triste. Le vere dive non hanno bisogno di apparire. Una vera diva resta umile, non ha bisogna di ostentare, di strafare, di esagerare. Perché la classe non è acqua e non si compra con i soldi”.

Influencer a Venezia, Nilufar Addati difende la categoria

Di tutt’altro parere Nilufar Addati, che alla Mostra del Cinema di Venezia c’è sempre andata. Lei, a distanza di giorni dallo sfogo di Karina Cascella, ha dichiarato:

Se la mia presenza al Festival del Cinema di Venezia, la mia come quella di altri colleghi, ti disturba così tanto, non te la devi prendere con me, te la devi prendere con il sistema pubblicità, perché questo è il tema. Venezia è un evento meraviglioso, essere lì, io l’ho fatta tantissime volte, è sempre un’emozione infinita e un privilegio enorme, ma noi siamo lì perché ci invitano, a volte ci pagano, a volte non ci pagano, a volte andiamo lì non pagati, però abbiamo altre attività in ADV collaterali che facciamo durante i giorni del Festival, e quindi per noi è semplicemente lavoro, e ci invitano i brand, i brand sponsor del Festival, e se non ci fossero i brand sponsor del Festival, il Festival non potrebbe stare in piedi, chiaramente, e i brand sponsor sono chiaramente liberi di invitare le persone amiche del brand, le persone che col brand collaborano durante l’anno, eccetera, eccetera, eccetera, le motivazioni possono essere infinite”. E ancora: “Ci sono persone che questo lavoro lo svolgono bene, in maniera etica, e sì, ci sono persone che vanno lì a fare delle brutte figure, sono d’accordo, anche io, poi in generale c’è, non lo so, noto veramente un atteggiamento cattivo, inutilmente aggressivo“.

Karina Cascella di base può anche avere ragione — molte si atteggiano e salutano fan che non hanno quando sono lì sopra — ma per favore, qualche brand potrebbe invitarla? Almeno ci andrebbe anche lei e così smetterebbe ogni anno di pubblicare lo stesso sfogo contro le colleghe che invece ci vanno. Grazie.

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